La Newton Compton porta in libreria un nuovo grande romanzo a sfondo storico firmato da Simon Scarrow: Lunga vita all'impero (The Blood of Rome, 2018).

La trama

54 d.C. A causa dei tumulti che provengono dalle frange orientali dell’impero romano, il prefetto Catone e il centurione Macrone si trovano a far fronte a una nuova minaccia. L’impero partico ha invaso l’Armenia, che gode della protezione di Roma, e il sovrano è stato deposto. Il re Radamisto è ambizioso e privo di scrupoli, ma è leale nei confronti di Roma. Per questo il generale Corbulone è stato incaricato di rimetterlo sul trono e di prepararsi alla guerra contro i parti. L’arrivo di Catone e Macrone, soldati di grande esperienza, rappresenta l’unica speranza che Corbulone ha per tenere alto il morale delle truppe e organizzare l’offensiva. Ma riusciranno a tenere a bada il narcisismo del re Radamisto? Il sovrano, infatti, è intenzionato a ottenere la sua vendetta ed è solo questione di tempo prima che compia un passo falso che potrebbe mettere a repentaglio le sorti della guerra, l’invincibilità di Roma e, soprattutto, migliaia di vite…

L'incipit

Ctesifonte, capitale dell'impero dei parti, marzo, 55 d.C.

Il sole al tramonto illuminava un ampio tratto del fiume Tigri che luccicava come oro fuso contro l'arancione pallido del cielo. L'aria era calma e fresca e le ultime nuvole del temporale che aveva colpito la città si erano spostate a sud, lasciando un leggero odore di ferro nel crepuscolo. Gli schiavi del palazzo reale correvano da una parte all'altra mentre preparavano la tenda a bordo fiume per la riunione di quella sera tra il re e i suoi consiglieri in cui si sarebbe discusso della recente minaccia romana nei confronti della Partia Erano spronati dalle impazienti urla e dai fischi del ciambellano, un uomo molto esile, invecchiato anzitempo per l'ansia derivata dall'occuparsi dell'irascibile sovrano di un impero che si estendeva dall'argine del fiume Indo fino ai confini della provincia romana della Siria. Re Vologase era un uomo desideroso di far tornare in auge l'impero dei parti e non disposto a tollerare chiunque si frapponesse tra lui e il suo destino, nemmeno in piccolissima parte. Tantomeno nobili ribelli o servitori goffi e inefficienti. L'ultimo ciambellano non era riuscito ad assicurarsi che il cibo servito a un banchetto fosse abbastanza caldo una volta raggiunta la tavola reale. Per questo motivo era stato frustato quasi a morte prima di essere gettato per strada. L'attuale ciambellano era risoluto, non avrebbe seguito il suo esempio, quindi malediceva e picchiava i suoi sottoposti mentre disponevano divani, pile di legna accanto ai bracieri e spessi paraventi ricamati sui tre lati del padiglione. Il quarto era stato lasciato aperto per permettere al re e ai suoi ospiti di godere della vista del fiume mentre il sole scompariva dietro l'orizzonte e le stelle spuntavano e iniziavano a luccicare sulle scure acque del fiume.

Dopo aver appoggiato con cura gli ultimi cuscini di seta, gli schiavi tornarono nella parte al chiuso in attesa che il ciambellano esaminasse il loro lavoro e si chinasse per fare una manciata di piccoli aggiustamenti per accertarsi che tutto fosse sotto controllo. Non che Vologase fosse incline a ispezionare da vicino ogni singolo dettaglio del lusso in mezzo al quale era abituato a vivere. Tuttavia, rifletteva il ciambellano, meglio essere scrupolosi che correre anche il minimo rischio di scatenare l'ira del re. Dopo aver completato l'ispezione, batté le mani con forza.

«Su, cani! Portate la frutta e il vino!».

Quando gli schiavi iniziarono ad allontanarsi trottando, si girò verso il suo assistente. «E tu dì al mastro cuoco che faccia in modo che i piatti siano pronti per essere serviti all'istante quando darò l'ordine!».

Il suo assistente, un uomo corpulento, più giovane, che senza dubbio aspirava a prendere il suo posto, annuì e corse via. Il ciambellano diede ancora un'occhiata al lavoro dei suoi sottoposti e, in piedi davanti alla pedana regale, aguzzò gli occhi per ispezionare meticolosamente il largo divano, i cuscini e le federe. Si chinò per rimuovere delicatamente una piega del tessuto e poi si alzò e incrociò le braccia soddisfatto. Fatto ciò, e non era da lui, abbozzò un sorriso e si guardò attorno con fare circospetto. Ma era praticamente da solo. Era una cosa che succedeva di rado, preso com'era dalla miriade di impegni derivati dalla sua carica. L'interludio sarebbe stato abbastanza breve prima che gli schiavi tornassero con la frutta e il vino, insieme all'assaggiatore ufficiale, che avrebbe testato ogni scodella e giara su richiesta del ciambellano per essere sicuri che il re Vologase potesse mangiare e bere in tutta tranquillità. Se quello dei parti, oltre a essere vasto, era un impero duraturo, lo stesso non si poteva dire per i suoi imperatori, i quali spesso erano vittime di complotti di nobili influenti, o delle ambizioni di membri della famiglia reale. Il ciambellano respirò profondamente guardando il divano regale e sentì l'irrefrenabile impulso di gettarsi sui cuscini di seta, di nascosto. Sarebbe stata una questione di secondi e nessuno l'avrebbe mai saputo. Il suo cuore accelerò al pensiero di una violazione così inusuale del protocollo e per pochi secondi fu sul punto di cedere alla tentazione. Poi tornò in sé e si mise una mano davanti alla bocca, e rabbrividì pensando a cosa ne sarebbe stato di lui se il re l'avesse scoperto. Anche se il ciambellano era da solo, la paura nei confronti del suo superiore prevalse sul suo istinto e si spaventò al pensiero della sua imprevedibile follia. Con il respiro affannato corse in cima agli scalini che conducevano ai giardini ai lati del sentiero che si diramava attorno al palazzo. Il primo degli schiavi stava tornando, carico, con un grande vassoio d'argento ricoperto di fichi, datteri e altri frutti pregiati.

L'autore

Simon Scarrow è nato in Nigeria. Dopo aver vissuto in molti Paesi si è stabilito in Inghilterra. Per anni si è diviso tra la scrittura, sua vera e irrinunciabile passione, e l’insegnamento. È un grande esperto di storia romana. Il centurione, il primo dei suoi romanzi storici pubblicato in Italia, è stato per mesi ai primi posti nelle classifiche inglesi. Le sue opere hanno venduto oltre un milione di copie nel mondo.Scarrow è autore di moltissimi romanzi tra cui Sotto l’aquila di Roma, Il gladiatore, Roma alla conquista del mondo, La spada di Roma, La legione, Roma o morte, Il pretoriano, La battaglia finale, Il sangue dell’impero, La profezia dell’aquila, L’aquila dell’impero, Sotto un unico impero, La spada e la scimitarra, Roma, sangue e arena, Per la gloria dell’impero, L'armata invincibile e I conquistatori (con T.J. Andrews), tutti pubblicati dalla Newton Compton.

Info

Lunga vita all'impero di Simon Scarrow (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 1050), 384 pagine, euro 9,90 (in eBook, euro 4,99) – ISBN 9788822735928 – Traduzione di Lorena Aristide e Rosa Prencipe