La Meridiano Zero porta in libreria un grande noir… tutto da mangiare! Ecco Lo chef degli chef di Mario Falcone.

La trama dell'ufficio stampa

Show cooking, Disneyland del cibo, foodporn, reality, chef superstar e ristoranti pop up: l’iper-attenzione nei confronti del “food” è sotto gli occhi di tutti in questo paese. Non è certo sfuggita a Mario Falcone, famoso sceneggiatore TV e romanziere che ha deciso di dedicare un noir proprio a questo argomento.

Era già successo con Le confessioni di un cuoco eretico, mitico titolo della vecchia Meridiano Zero, firmato David Madsen. Se il rapporto tra cucina e noir (un po’ pulp) è longevo, Falcone ambienta questa caccia al serial killer ai nostri giorni, proprio “all’incrocio” tra innovazione e tradizione…

Michela Serrano ha un’antica passione per la cucina di qualità, il padre, proprietario e cuoco dell’osteria FlowerPower, avrebbe preferito che continuasse a studiare pianoforte, ma buon sangue non mente: Michela diventa food blogger e si fidanza con uno chef stellato. Insieme al fratello Vittorio e al fidanzato Sandro Cecchin dunque Michela si occupa di quello che fu il ristorante del padre e, come spesso succede, del suo seguitissimo e curatissimo blog “il regno di Michela Serrano”.

L’Hamburger di Piccione alla Liquerizia e Erbe amare è il cavallo di battaglia dello chef Cecchin: uno di quei cuochi stellati che propongono piatti avveniristici “con un occhio alla tradizione”. Tutto fila liscio al FlowerPower: prenotazioni con mesi di anticipo, gruppo affiatato e vip in sala. La cucina chiude sempre dopo l’una, per i ritardatari…

Una sera però Sandro non torna a casa da Michela.

Da qui inizia l’incubo che il lettore segue sia dal punto di vista dell’assassino che dal punto di vista delle indagini. Il blog di Michela è il fulcro dell'azione, perché il killer dei cuochi, presto soprannominato “lo Chef”, le manda le foto degli chef che uccide… e cucina!

Le foto di piatti il cui ingrediente principale è la carne umana sono il bandolo della matassa da sbrogliare per l’ispettore Giorgio Scuderi, il commissario Max Rosati e il PM Lorenzo Canfora…

Nel frattempo spariscono altri chef stellati. Individui famosissimi che l’assassino stordisce con il penthotal e interroga davanti a una telecamera. Nelle sessioni di tortura, che per le donne comprendono anche lo stupro, il mitomane accusa questi esperti di cucina gourmet di aver stravolto la cucina italiana. Secondo l’assassino dovremmo tutti, soprattutto i proprietari di ristoranti “da 250 euro a coperto vini esclusi”, imparare a fare la trippa tradizionale dalla Sora Lella!

L’omicida in realtà ha ben altri motivi che lo muovono e sarà proprio Michela, sempre un passo avanti a tutti, ad arrivare sempre più pericolosamente vicina alla verità…

In una Roma che presenta tutte le pecche di una città sporca e corrotta, una spietata e avvincente caccia allo “chef degli chef”. Tra un reality e un passo di tango, un ménage à trois e un paio di appuntamenti sbagliati, il nuovo romanzo di Mario Falcone affascinerà tutti gli amanti della critica alla società dei consumi e… della buona cucina!

L'incipit:

— Prima ce mettemo la cipolla, io tutto a crudo la faccio così nun fa male, poi ce mettemo la trippa. Dopo che c’avemo messo la trippa ce mettemo un bel pezzo de peperoncino.

Non era la prima volta che Asso vedeva il filmato che girava da sempre su YouTube e che mostrava la mitica Sora Lella mentre spiegava la sua ricetta della Trippa alla Romana, ma ogni volta nel ragazzo si rinnovava la stessa magia che scaturiva dalla semplicità con cui la sorella del grande Aldo Fabrizi trasferiva ai neofiti il segreto per cucinare il primo stomaco del vitello, uno dei piatti più buoni che il palato avesse mai avuto la fortuna di assaggiare.

Asso adorava quel filmato: se avesse potuto, gli avrebbe conferito un Oscar come miglior ricetta del “quinto quarto”.

Anche lui, da tempo, aveva imparato a cucinare la trippa. Lavorare quello che una volta era considerato uno scarto della macellazione della bestia, ma che negli ultimi anni aveva riacquistato dignità grazie alla caparbietà di un gruppo di osti e ristoratori in gran parte romani, che, con forza e convinzione, avevano difeso i piatti della tradizione opponendoli alle varie e spesso effimere mode del momento, gli restituiva certi ricordi d’infanzia quando prima suo nonno e poi suo padre esponevano sui ganci della macelleria di famiglia i tocchi di trippa già semilavorata e pronta per le sapienti mani delle massaie. Ora che, anche grazie a filmati come quelli della Sora Lella, la trippa aveva conquistato l’attenzione dei gourmet e degli chef stellati che rischiavano però con le loro rivisitazioni d’imbastardire uno dei capisaldi della tradizione culinaria romana, Asso sentiva che avrebbe dovuto fare qualcosa per difendere la purezza e la dignità di quel piatto povero.

L'autore

Mario Falcone è nato a Messina, vive e lavora a Roma. Tra gli sceneggiatori più noti in Italia, ha firmato alcune delle fiction televisive di maggior successo e vinto numerosi premi. In qualità di scrittore ha pubblicato i romanzi: L’alba nera (Fazi editore, 2008, edito in Francia da LesEditions de La Table Ronde) e Un'amara verità (Atmosphere Libri, 2013, romanzo vincitore del Premio Gran Giallo a Castelbrando 2013). Tiene corsi di sceneggiatura e scrittura creativa ed è un apprezzato writing coach. Qui i titoli dei suoi film.

Info

Lo chef degli chef di Mario Falcone (Meridiano Zero), 312 pagine, euro 18,00 – ISBN 978-88-8237-476-1