La Newton Compton porta in libreria un grande thriller firmato da Victor Methos: L'avvocato (The Neon Lawyer, 2014).

La trama

A corto di soldi e ambizione, il giovane avvocato Brigham Theodore decide di farsi assumere in un piccolo studio legale a Salt Lake City. Dopo la delusione per la sconfitta in tribunale nel suo primo processo è convinto che la sua carriera sia finita. Ma il suo capo, un ambiguo russo-americano, gli affida inaspettatamente un caso delicatissimo. La cliente è Amanda Pierce, accusata di aver sparato all’uomo che ha rapito, torturato e ucciso la sua bambina di sei anni. Una giuria potrebbe anche simpatizzare per lei a causa del suo terribile dolore, ma la legge non è mai stata tollerante con chi si fa giustizia da solo, e la pena che pende sul suo capo è l’esecuzione. L’accusa, come se non bastasse, è in mano a Vince Dale, il procuratore che non ha mai perso una causa. Non c’è dubbio che Amanda abbia premuto il grilletto: l’ha fatto di fronte a cinque testimoni. Se si dichiarasse colpevole eviterebbe la pena di morte, ma dovrebbe ammettere che ciò che ha fatto era sbagliato. D’altra parte, una dichiarazione di non colpevolezza potrebbe mettere a rischio per sempre la carriera di Brigham. E la vita stessa di Amanda.

L'incipit

La bambina vide la caramella che l'uomo teneva in una mano.

Dietro di lui c'era un furgone azzurro con la portiera scorrevole aperta, e lui fece un ampio sorriso. La piccola lo aveva già visto prima. Lo incontrava sempre davanti a scuola, seduto nel veicolo parcheggiato dall'altra parte della strada. Una volta le aveva fatto ciao con la mano, ma lei non aveva ricambiato il saluto. Sua madre le aveva insegnato a non parlare con le persone che non conosceva.

«Non devo parlare con gli sconosciuti».

«Be', ma tua madre ha ragione, tesoro», le disse, sempre col sorriso. «È un'ottima lezione. Io però mi chiamo Ty. E tu?»

«Tabitha».

«Tabitha. È un nome molto bello. E scommetto che hai sei anni».

La bambina annuì. «Sì, ho sei anni».

«Be', Tabitha, io ne ho quarantadue. Vedi? Adesso non siamo più due sconosciuti. Tu conosci me e io conosco te. Prendi la caramella. Sta' tranquilla. Ho anche dei palloncini, qui dentro».

Lei aveva già visto í palloncini da un bel pezzo, e continuava a pensarci. Erano di tanti colori diversi: verdi, azzurri, rossi, viola e rosa. Il rosa era il suo colore preferito, e stava quasi per chiederne uno, ma pensò che prima avrebbe dovuto domandare il permesso alla mamma. Sua madre le aveva detto che nessuno regala mai niente, e che se qualcosa sembrava troppo bello per essere vero, allora forse non lo era. Tabitha era piuttosto sicura che avrebbe dovuto pagare, per avere il palloncino.

«Vuoi un palloncino, tesoro?».

Lei annuì. «Sì, ma non ho soldi».

L'uomo ridacchiò. «Ma è gratis, piccola. Solo perché sei così carina. Quale vuoi?»

«Quello rosa».

L'autore

Victor Methos è nato a Kabul, in Afghanistan, e ha vissuto in Pakistan e in Iran prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Parla fluentemente numerose lingue mediorientali, ha studiato scienze, filosofia e storia delle religioni all’Università dello Utah prima di iscriversi alla Law School. Come procuratore si è specializzato in crimini violenti e attualmente è avvocato.

Info

L'avvocato di Victor Methos (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 878), 256 pagine, euro 9,90 (in eBook, euro 0,99) – ISBN 9788822718112 – Traduzione di Stefano Michetti