Con il romanzo Sentenza di morte (Todesurteil, 2015), che la Longanesi ha inviato in libreria alla fine di maggio, conosciamo l’autore austriaco Andreas Gruber.

Infatti questo è il primo romanzo pubblicato in Italia di questo autore il cui nome è conosciuto quasi in tutta Europa.

Il romanzo è il secondo della serie Maarten S. Sneijder Reihe i cui titoli sono:

Todesfrist                       -  inedito                                                                                 

Todesurteil                     -  Sentenza di morte

Todesmärchen                -  inedito

In questo romanzo conosciano la protagonista una bella, intelligente e ambiziosa poliziotta, Sabine Nemez che da tempo aveva richiesto di essere ammessa a frequentare il corso del Dipartimento investigativo federale per diventare una “profiler”.

Sabine è felice di andare a Wiesbaden in quanto nella città ritroverà Erik , con il quale aveva avuto una storia a sedici anni, poi si erano divisi, per ritrovarsi diversi anni dopo riprendendo la loro relazione che si era nuovamente interrotta quando Erik  aveva dovuto allontanarsi per frequentare la scuola di polizia di Wiesbaden ed era diventato commissario in quella città.

Arrivata a Wiesbaden , dopo aver svolto le pratiche di iscrizione, scopre che Erik è ricoverato in coma presso il locale ospedale, ma non le viene detto cosa gli fosse successo.

Il giorno dopo Sabine scopre che il suo gruppo, composto da cinque allievi, sarà istruito dal famoso profiler olandere Marteens S. Sneijder (che Sabine ha conosciuto mentre indagava quando si trovava a Monaco), che è un profiler bravissimo ma di poche parole, con un carattere scostante e che sa rendersi antipatico in pochissimo tempo. Dopo alcune lezioni teoriche il suo metodo è quello di affidare ad ogni allievo alcuni “cold case”, per vedere la loro bravura nonché le eventuali mancanza nello svolgere le indagini.

A Sabine affiderà tre casi e lei si ritroverà a indagare seguita passo passo proprio dal suo “maestro”.

Mentre la detective inizia le indagini, viene per caso ritrovata Clara una ragazzina di undici anni scomparsa a Vienna (sicuramente rapita) da circa un anno. Il rapimento è avvenuto per opera di un maniaco che ha avuto un anno di tempo per tatuare completamente la schiena della povera ragazzina con disegni che riproducono delle scene dell’Inferno di Dante (l’ottavo canto). Di indagare su questa faccenda si occuperà il procuratore capo della città, una donna intelligente e abile di nome Melania Dietz che ha anche la fama di non guardare troppo per il sottile per risolvere intricati casi.

Sabine nel contempo, pur indagando su casi che apparentemente non hanno nulla in comune arriva invece a capire il filo che li lega, e sempre spronata e criticata da Marteens arriverà a capire che anche con il rapimento di Clara c’è una connessione ma deve agire in fretta perché il maniaco è pronto a colpire ancora.

Andrea Gruber ha scritto un romanzo con una trama ricca di suspense e di colpi di scena, un volume di oltre 500 pagine che apparentemente sembrano tante ma che non hanno neanche una parola o una frase superflua e con alcune scene abbastanza cruente ma necessarie nel contesto.

Andreas Gruber è semplicemente un fantastico buon narratore.

l’autore

Andreas Gruber è nato a Vienna nel 1968 e vive con la sua famiglia a Grillenberg, in Austria. È autore di racconti e di romanzi di successo grazie ai quali ha vinto numerosi premi, tra cui ben due volte il Vincent Prize e il German Phantastik Prize.

I suoi romanzi sono praticamente pubblicati in tutta Europa e il presente romanzo è il primo che viene pubblicato nel nostro paese.

la quarta:

Dintorni di Vienna, notte. La sagoma che compare fra gli alberi del bosco sembra un fantasma, evanescente e sottile, ma non lo è. È reale, Clara, ma è smagrita, sconvolta, tanto sotto shock da non riuscire più a parlare. Non può raccontare cosa le sia successo durante l’ultimo anno: dodici mesi che l’hanno vista sparire dal mondo, tanto che nessuno sperava più di rivederla viva. Eppure, sulle prime non presenta alcun segno di violenza…

Fino a quando viene fatta una scoperta sconcertante: qualcuno le ha tatuato su tutta la schiena delle immagini tratte dall’Inferno di Dante.

Ma senza la sua testimonianza, è un caso impossibile da risolvere. O così sembra…

Intanto a Wiesbaden, in Germania, una giovane e ambiziosa agente, Sabine Nemez, viene ammessa al corso del Dipartimento investigativo federale, sotto la guida di Maarten Sneijder, un abilissimo profiler olandese che come metodo di studio affida ai suoi studenti una serie di cold-case da risolvere. Sabine si trova così a dover indagare al fianco di Sneijder su tre casi particolarmente cruenti, che non hanno niente in comune.

Forse.

Perché forse invece c’è in gioco molto di più di un corso di formazione, e toccherà proprio a Sabine e a Sneijder evitare che altre vite siano orrendamente spezzate, che altre giovani donne cadano vittime del maniaco ossessionato dalle opere di Dante…

Sentenza di morte di Andreas Gruber (Todesurteil, 2015)

Traduzione Elena Papaleo 

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1224, pagg. 510, euro 18,60