Otto racconti da brivido…

Giallo Natale di AA.VV Newton Compton 2013.

Butto giù secondo istinto e sensazioni senza rispettare l’ordine dei racconti. In ordine, semmai, i nomi degli autori: Marcello Simoni, Massimo Lugli, Lorenza Ghinelli, Davide Mosca, Massimo Pietroselli, Fabio Delizzos, Silvia Montemurro, Gianmichele Lisai, quasi tutti già conosciuti dal sottoscritto.

Nella foresta di Burgos una vittima decapitata. “Perché si è portata via la testa?” si chiede ossessivamente il commissario capo Matteo Calìa sposato con una moglie incazzata nera. La vittima è Maria, amante di un boss di Alghero finito in carcere che l’ha minacciata perché in relazione con un altro. Ma perché l’assassino si è portata via la testa?

Giulio, Franca, Bruno e Sara, quattro amici al bar. No, non al bar, ma ad un safari subacqueo in una delle isole Sonda. Solo che quando riemergono dalle profondità del mare si accorgono che è sparita la lancia sulla quale sono partiti. Meno male che lì vicino c’è un’isola ma peccato che sia abitata da famelici varani. Lotta per la sopravvivenza con excursus scientifico su questi “mostri”.

Una risata che ossessiona Franz, il direttore di un albergo a cinque stelle, sposato ormai senza amore con Clara. Una risata di una giovane e bella donna che lo rimescola nel profondo e fa riemergere un terribile ricordo lontano. Attrazione irresistibile che deve avere per forza una sua conclusione. Ma quale?

C’è in giro il Cannibale che colpisce ripetutamente (immaginatevi cosa combina) e il banchiere Teo Sciandra che cerca di espiare il male dentro di lui. L’ipocrisia delle opere umanitarie, l’industria della beneficienza e nessuno vuole sapere chi siamo veramente.

Un regalo di Alberto per Serena, un Magio particolare, il loro primo natale insieme, statuine del presepe che nascondono un bel segreto, una voce che viene dal nulla, l’atmosfera che si fa sempre più tesa verso il drammatico epilogo finale.

Pelle Ligure, Riviera di ponente. Alberta l’orologiaia, “una degli immortali del paese”, è uccisa proprio nel suo negozio. Un buco in testa e via. Telefonata anonima, dodici appartamenti sfitti della morta troppo avara e, insomma, che questa sia proprio innocente?

Ginevra 1924, accordo per il Phoebus (Febo), un cartello di diverse aziende per la spartizione dei mercati mondiali dell’energia elettrica, il morto ammazzato e tutte le lampadine della stanza d’albergo portate via, i Trogloditi contro l’uso dell’elettricità che sta distruggendo il mondo astrale. C’è anche una radium girl che stuzzica la curiosità del lettore (di che cosa si tratta?).

Scavi con ritrovamento del corredo funerario di un etrusco, lotta per un oggetto dorato, uno sparo, il ritrovamento di un morto sotto una lastra di giaccio con uno scarabeo d’oro in mano che porta sfiga tremenda, la strega, il cerchio magico, la vendetta di uno spirito.

C’è un po’ di tutto in questa piccola, graziosa antologia (dal sottoscritto strapazzata di brutto) che ha come sfondo il Natale o i giorni vicini alla Festa: il magico, il soprannaturale e insomma l’incredibile con il brivido incorporato, la paura interna sottile e la paura vera e concreta, la lotta per la vita e la morte, la violenza sessuale, la critica a certe panzane della società, l’amore e la vendetta e altro ancora. Scritture diverse, stili diversi, angolazioni diverse, tempi diversi. Come da antologia, appunto.