L’orizzonte capovolto (2013), pubblicato dalla casa editrice Ponte alle Grazie sarà in libreria a partire dal 9 maggio.

Il romanzo scritto da Giuseppe Naretto, un medico rianimatore che a questa importante professione svolta in un ospedale torinese, affianca quella di scrittore.

L’autore ha esordito nel campo del romanzo con Notti di guardia, un interessante giallo dove abbiamo avuto modo di conoscere Massimo Dighera, un medico rianimatore che si chiede cosa possa essere successo ad Aldo Martinez che arriva in ospedale in condizioni disperate:  la sua auto si è distrutta finendo contro un autocarro. Però la meccanica dell’incidente è poco chiara: perché mai Martinez ha deviato improvvisamente a sinistra, schiantandosi contro l’autocarro?

Per rispondere a questa e ad altre domande Massimo Dighera inizia a investigare arrivando a una soluzione inaspettata.

Nel presente romanzo il dottore finisce in ospedale come paziente in quanto mentre faceva Jogging viene investito da una auto. Finirà così in rianimazione e vedrà veramente “l’orizzonte capovolto”.

Qui il caso vuole che incontri un suo ex paziente, un ragazzo di venticinque anni di nome Davide Corsi.

Il ragazzo ha avuto un incidente in montagna ed è rimasto in coma per ben tre anni, ora si è risvegliato, ma ha dimenticato totalmente quello che gli è successo, non ricorda nulla di quella scalata fatta in pieno inverno della parete est del Monte Rosa. Ma sono rimasti degli incubi spaventosi nella sua mente.

Dighera non ha nulla da fare; per la prima volta da anni ha tanto tempo libero, è curioso, vuole capire il perchè dell’incidente che Davide ha avuto mentre era in scalata con due compagni, altri due esperti alpinisti: Pietro e Andrè.

Conoscere la verità forse servirà a dare pace al ragazzo, e la verità, o ciò che di essa rimane, piano piano prende forma svelandosi alla fine nella sua drammatica e inevitabile potenza.

un brano:

"Quando Davide era ricoverato da noi, ricordo che nessuno aveva saputo fornire spiegazioni su ciò che gli era successo veramente. A noi in fondo non importava molto, non cambiava certo la sua terapia, e tanto meno la sua prognosi. Forse avremmo potuto fare delle previsioni un po’ più accurate, ma comunque nessuno avrebbe mai potuto ipotizzare che Davide si sarebbe svegliato dopo tre anni. Sapere cosa fosse successo a Davide non era così importante, per noi, e dopo le prime domande di rito, la curiosità era presto scomparsa.

Adesso però le cose sono cambiate. Davide si è svegliato dal coma. Sta ritornando a essere se stesso, forse sarebbe importante che recuperasse anche la sua memoria, ma come fare?"

L’autore:

Giuseppe Naretto, torinese, è medico rianimatore e lavora in un reparto di terapia intensiva. Dal 2006 si occupa di etica e comunicazione nei processi di cura. E' uno dei fondatori del blog nottidiguardia.it.

Il romanzo Notti di guardia ha dato inizio alla nuova serie di avventure del medico investigatore Massimo Dighera.

Per il teatro ha scritto: "Respiri" (vincitore del Premio Fersen 2004, pubblicato nell’antologia dedicata al premio dalla casa editrice Editoria & Spettacolo); "Uomo mortale" (prodotto nel 2005 e rappresentato dal Teatro Officina di Milano); "La famiglia Organelli", storia per i più piccoli sul tema donazione e trapianto (con la collaborazione del Centro Nazionale Trapianti e del Centro Regionale dei Prelievi del Piemonte).

la quarta:

La vita di Massimo Dighera scorre tranquilla, tra casa, la sua Torino e l’ospedale dove lavora come rianimatore. Tutto prospera bene fino al giorno in cui il suo orizzonte si capovolge all’improvviso: viene investito da un’automobile mentre fa jogging per Torino. Ha una brutta frattura e finisce in rianimazione, dove per una volta è paziente e non medico, passivo e non attivo, e fa l’esperienza istruttiva e straniante di vivere le paure dei suoi pazienti. In reparto incontra Davide, un ragazzo che ha salvato dalla morte molti anni prima, e che non ha superato il trauma dell’incidente in montagna in cui ha rischiato la vita. Ha completamente dimenticato la dinamica della tragedia, ed è visitato da incubi.

Massimo Dighera, per la prima volta dopo anni di lavoro matto e disperatissimo in reparto, ha molto tempo libero, che gli permette di pensare alla storia di Davide e di cominciare un’indagine che lo porterà a Macugnaga, sotto la parete est del Monte Rosa, parete sulla quale sono accaduti i fatti drammatici che hanno portato all’incidente di Davide e alla perdita di uno dei compagni di cordata. Eroismo e poesia della montagna, arte medica e compassione per le sofferenze degli uomini sono gli ingredienti di questa indagine nel corpo e nella anima, un’indagine che emoziona e commuove.

L’orizzonte capovolto di Giuseppe Naretto (2013)

Ponte alle Grazie, pagg. 232, euro 14,00