Non avevo nessuna valida ragione per restare in vita, ma il mio istinto di autoconservazione mi spinse ad affrettarmi a lasciare il campo prima che il terreno cominciasse a scottare. In altre parole, a darmi alla fuga. Non potevo certo aspettare mattina e passare da una banca a ritirare tutto il mio gruzzolo e con quaranta dollari (gli scagnozzi non si erano neppure dati la pena di rivoltarmi le tasche) non sarei andato molto lontano. Mi venne in mente una sola persona che potevo chiamare. “Rusty?” la voce di Jimmy O’Brian era stupita ma fredda. “Sono in guai peggiori del solito, Jimmy. Lo so che hai mille ragioni per avercela con me, ma se non vuoi vedere il mio nome negli annunci mortuari devi darmi una mano. Poi puoi anche rifilarmi un pugno in faccia se vuoi perché me lo merito”.

Jimmy era un bravo ragazzo e arrivò al crocevia che avevo fissato per l’appuntamento, con una busta gialla gonfia di dollari e un’auto con la targa pulita. “Ecco qui. C’è abbastanza benzina per arrivare al confine dello Stato” “E tu?” “Torno con un autobus. Nessuno mi ha seguito. Non potevano collegarmi a te” “Sei un amico tu”.

Gli anni e il matrimonio gli avevano fatto crescere un po’ di grasso ai fianchi e i baffi gli contornavano il labbro superiore in modo ridicolo. Mi domandai perché un tempo avessi provato tanta attrazione per lui.

“Hanno già dato la notizia alla radio?” “Già” “E allora, quel pugno?” “Lasciamo perdere. La prossima volta”. Gli tesi la mano, ma lui mi abbracciò con un trasporto che non aveva mai avuto ai tempi del college. Sapevamo che non ci saremmo rivisti più.

Sarebbe anche andato tutto liscio. Avevo guidato per il resto della notte, precedendo i posti di blocco. La striscia rosa dell’alba doveva indicare il confine. E l’avrei anche raggiunto. Ma capii che non potevo andarmene così.

Ve l’ho detto che cerco guai, che faccio le cose a modo mio. E così feci inversione a U e me ne tornai da dove ero partito. Stavolta le pattuglie mi videro e mi spararono addosso. Certo tutti si saranno domandati perché sfrecciassi nella direzione opposta. Solo io sapevo che c’era una cosa che non avevo fatto e che dovevo fare.

Quando andai a sbattere con la fronte sul parabrezza capii che l’unica cosa da fare era abbandonare l’auto e proseguire a piedi. Ormai non ero lontano. Staccai le mani dal volante e vidi che erano piene di sangue. C’era altro sangue che si stava allargando sulla camicia e all’altezza dell’addome la cravatta era tutta inzuppata.

Avevo il suo indirizzo. L’aveva scritto su quel maledetto modulo. Mi trascinai per gli ultimi due isolati. Lasciai impronte di sangue su tutte le scale ma riuscii ad arrivare fino alla porta. Non sapevo più dove premere le mani, spuntavano ferite dappertutto. Lui mi guardò sorpreso. Anche lo stupore lo rendeva bellissimo. Io invece dovevo avere un aspetto orribile.

“Rusty… ti sta cercando la polizia di 4 stati…”

“Lo so, ma non potevo andarmene senza averti chiesto di perdonarmi per le cose che ti ho detto. Ci eravamo lasciati troppo male….Danny…ti sto imbrattando dappertutto….”

Mi sostenne. Mi aspettavo che mi insultasse, invece mi baciò. Quel bacio me lo ero meritato.

E così adesso sapete tutta la storia. La mia confessione scagiona Danny, che non avuto colpe se non quella di gridare che voleva vendicare il fratello, ma non si può mettere dentro tutti quelli che annunciano di voler uccidere qualcuno, o il mondo sarebbe un’unica, immensa galera. Avete perso tempo a ricucirmi per consegnarmi intero alla sedia elettrica, non ne valeva la pena. Anche voi siete pieni di contraddizioni: bucherellate un uomo e poi vi affannate a rimetterlo in piedi perché possa camminare verso la forca. Padre O’Donnell mi ha dato l’assoluzione, ma non credo che il tribunale degli uomini sarà altrettanto largo di vedute. Però vi ho ugualmente scombinato i piani. Ho perso sangue come un colabrodo e un po’ di organi vitali sono rimasti lesi, tra cui il cuore che è sempre stato il mio punto debole. Dalla faccia che hanno fatto i medici ho già capito che non passerò la notte e mi toccherà dire bye bye mondo da questo ospedale. E allora voi avete la vostra deposizione, adesso datemi qualcosa in cambio. So che Danny è di là, andatelo a chiamare. Vorrei morire tra le sue braccia, come in un melodramma di quart’ordine.