Con Leonardo Cardosa…

Il metodo Cardosa di Carlo Parri, Mondadori 2012.

Terza sezione della Squadra Mobile di Roma. Qui è stato trasferito il vicequestore aggiunto Leonardo Cardosa che viene dalla Sicilia. Intanto un pensiero a Francesca Vanni, una collega con cui amoreggia e due parole con Caterina, la sua scrivania anni Trenta. Il 20 settembre altro spostamento, via dalle scartoffie “a cercare assassini” al commissariato Vescovio. Subito un morto ammazzato con un colpo di pistola alla nuca presso un’edicola di giornali. Trattasi di Edmondo Corcelli “forse il più importante costruttore di Roma”, fissato con l’occultismo. Assassino a volto scoperto come da ripresa di una telecamera di sorveglianza. Pubblico ministero Caterina Lamanna che in passato lo aveva indagato per corruzione confortandolo, tuttavia, con qualche salto sul letto che fa sempre bene.

Spunti sul personaggio: “viso da torero” e “rughe sottili”, viaggia con una Toyota (la Fiat sparita anche nell’invenzione), visita al mercato in bicicletta proprio come Maigret (del quale è grande estimatore), suona l’armonica a bocca, legge un sacco di libri, fissato con il palazzo di fronte (una persiana in particolare), cresciuto senza padre, madre povera, sorella lesbica (oggetto di attenzioni da parte della malavita). Trovata una cimice dietro il cassetto di Caterina (la scrivania), e allora c’è qualcuno che vuole tenerlo d’occhio. Classica squadra ai suoi ordini, ognuno con una caratteristica e una sua storia particolare.

Tutto ruota intorno ad un libro antico del Cinquecento in cui è incollato un manoscritto, forse dell’anno Mille (lo vogliono in tanti, pure gli americani) copiato in latino criptato dal fratello minore di Giovan Battista della Porta, che svelerebbe i segreti del teletrasporto (se ho capito bene). Altro aspetto della vicenda quello relativo alla sorella che vive in Sicilia, fatta oggetto di minacce per la sua casa (non vuole venderla) che deve nascondere qualche segreto.

Furbetto (in senso positivo) il nostro Parri che mescola occultismo, documenti antichi, cultura (citazioni a go-go, ma quella su Holmes poteva risparmiarcela), spunti d’amore senza cacciarsi nel palloso rosa, accenno lesbico per stare ai tempi, individuo e coralità, momenti di pausa, di riflessione e altri di adrenalinica azione. Personaggio Cardosa ben calibrato tra gonne, libri, poesia, musica, un tipo forte che non si lascia andare con la prima venuta anche se si porta dietro la fama di sciupafemmine. Il suo metodo una specie di mappa stradale disegnata nell’aria, intuizioni che non riesce a spiegare agli altri. Allora entra nella fase “del miracolo” dietro la scrivania con Calvados e pistacchi e tutto si chiarisce.

Scrittura decisa, diretta, veloce, senza tanti svolazzamenti, fresca ironia che spesso fa capolino anche nelle fasi più serie. Facile pronosticare il successo del libro e dell’autore (col tempo) sulla scia di Costantini, De Giovanni e Pandiani (intuizione lottiana).

Per I racconti del giallo ecco La pistola nello zaino di Aldo Selleri. Storia di un colonnello cileno sterminatore di comunisti che sta per pagare il fio dei suoi misfatti. Storia di un amore finito. Semplice e bello.