Il mondo italiano dei fumetti di Walt Disney ha sempre avuto un occhio di riguardo per i libri: oggetti che raramente si scorgono in mano ai suoi personaggi ma che a volte si intravedono nelle scenografie delle loro case, e a volte ancora diventano sorprendenti protagoniste di ottime storie. Come quella de Il segreto di William Topespeare: un piccolo gioiello bibliofilo scritto da Bruno Sarda e disegnato da Corrado Mastantuono.

         

Scopriamo che Topolinia vanta i natali di un grande drammaturgo del Settecento di nome William Topespeare, che i concittadini adorano: nel museo comunale campeggia una teca che conserva l’edizione del 1760 del dramma La bufera, impreziosita dall’autografo dell’autore.

Anche nell’immaginaria città Disney esistono collezionisti di libri, che per un’opera di Topespeare farebbero pazzie: è su di loro che si concentra il fiuto del nostro Topolino - con Pippo al seguito - per cercare di capire chi mai stia rovinando le copertine delle edizioni d’epoca delle opere del drammaturgo.

Viene in aiuto Lord Svenson, erede di Topespeare nonché scrittore a sua volta. Anche lui colleziona le opere dell’avo - come per esempio Re Lyr - e informerà Topolino del mistero che morì insieme al drammaturgo: un segreto che bibliofili e collezionisti senza scrupoli da tempo stanno cercando di scoprire.

Ma quale sarà mai il mistero di Topespeare? Cosa può spingere bibliofili e rovinare copertine antiche? La risposta è ovvia: il manoscritto segreto che il drammaturgo lasciò celato alla propria morte, il testo inedito per cui case editrici di tutto il mondo sborserebbero fior di quattrini.

        

Non sveliamo altro della storia perché va apprezzata in tutta la sua carica bibliofila. Gli pseudobiblia non sono sconosciuti alle storie Disney - come si vedrà in futuro - e spesso personaggi come Pippo sono a stretto contatto con opere immaginarie, ma con Il segreto di William Topespeare si raggiungono alte vette di bibliomania e si costruisce una storia che assolutamente non stonerebbe se, in forma di romanzo, si presentasse un giorno sugli scaffali alla voce “thriller librario”.

La storia in questione è apparsa la prima volta nel settimanale Topolino n. 1872 (13 ottobre 1991), per poi essere raccolta in Topomistery n. 48 (maggio 1996) e in TopoGiallissimo (Mondadori - TuttoDisney n. 27, giugno 2003), il quale raccoglie anche tre avventure firmate da Claudia Salvatori, autrice a sua volta di una storia deliziosamente pseudobiblica (come si è visto in questo passato numero della rubrica: rubriche/9832/).