Fra pochi giorni in edicola il nuovo romanzo di Secondo Signoroni, autore ben noto ai lettori di Segretissimo: in arrivo, nel n. 1592 della collana della Mondadori, il thriller Acque mortali.

       

Dalla quarta di copertina:

I lampeggianti nella nebbia, le sirene, i teli stesi sui cadaveri e il sangue sull’asfalto. Certe scene il luogotenente Dario Costa, investigatore dei Servizi di sicurezza italiani, pensava di non rivederle mai più dopo gli anni di piombo. Dentro la macchina con i vetri infranti, un ammiraglio e il suo autista sono stati freddati da due killer, mentre un alto ufficiale americano è in fin di vita. Un assalto vecchio stile, ma il terrorismo politico non c’entra: dai rilievi su uno dei proiettili sparati emerge che sull’agguato c’è la firma di Misha, ex Armata Rossa, ora libero professionista specializzato in omicidi su commissione. Una pista che porterà Dario Costa lontano dall’Italia, tra il Corno d’Africa e la penisola arabica, nelle acque infestate dai pirati che battono le coste somale, a indagare su una serie di attentati e sabotaggi ai danni di navi mercantili. Perché quella spietata esecuzione avvenuta in una gelida notte milanese è soltanto una tessera nel mosaico di un intrigo internazionale.

      

Arriva al numero 58 la collana “figlia” di Segretissimo dedicata al principe delle spie Malko Linge, Sua Altezza Serenissima: Allarme plutonio (Alerte au plutonium, 1992), 107ª avventura del SAS firmata dal consueto Gérard de Villiers, è il nuovo titolo di Segretissimo SAS, già apparso nella collana “madre” nel 1993, nel numero 1221.

      

Dalla quarta di copertina:

Il russo Stephan e i due gorilla ceceni dalla testa rasata non sanno che questa è la loro ultima notte a Budapest. È la loro ultima notte in assoluto. L’uomo che hanno di fronte, l’iraniano Ishan Kambiz, è uno che non ama gli scherzi. C’è in ballo l’acquisto di un quantitativo di plutonio 239 a uso militare che farà del suo paese una potenza nucleare, in grado di contrapporsi agli Stati Uniti. Ma la polvere rossastra contenuta nella valigetta che il terzetto vorrebbe consegnargli in cambio di seicentomila dollari è senza valore, una truffa. Forse pensano che sia uno stupido, questi miserabili che osano intralciare l’operazione Darius. A Stephan gliela farà letteralmente mangiare tutta, la sua polvere, fino a fargli scoppiare i polmoni: sarà un messaggio eloquente per quelli che l’hanno mandato. Ai due ceceni basterà sparare in testa. Dopodiché l’operazione potrà continuare. A meno che Sua Altezza Serenissima Malko Linge, convocato dal capo della stazione CIA di Budapest, non riesca a impedirlo. Perché il Principe delle Spie è una vera arma di distruzione di massa.

    

All’interno, il racconto Lisbona di sangue di Francesco Perizzolo, vincitore del Premio GialloLatino 2012.