Aprile 1982: inizia una delle più celebri e strazianti avventure vissute da Daredevil, l’uomo senza paura. Nel numero 181 della sua pubblicazione appare infatti la storia Last Hand (L’ultima mano in italiano, quando arriva nel nostro Paese all’interno della testata dedicata ai Fantastici Quattro, nel dicembre 1989): Frank Miller regala al personaggio un immenso dolore quando fa uccidere dal cattivo di turno (Bullseye) la donna che ama: quella Elektra che proprio Miller aveva creato da poco. Inizia un doloroso viaggio per Devil e un luminoso futuro per Elektra - per la quale morire è stato il modo migliore per risorgere a nuova vita! - ma prima che Bullseye commetta l’insano gesto, è solamente un normale criminale chiuso nella prigione di Riker’s Island. E chi ti va ad incontrare di bello in un luogo del genere? Avete già capito: il buon Punitore che, come abbiamo visto, ha chiuso il 1981 finendo per la prima volta dietro le sbarre.

«Ti riconosco, si il Punitore» gli dice Bullseye. «Hai un sacco di nemici qui, Punitore, uscirai presto... in una cassa.»

Il nostro caro Frank è dentro da tre giorni, si scopre, e stranamente ancora non ha commesso una strage: che si stia intenerendo? No, decisamente: la conclusione del dialogo riportato, infatti, è che stuzzica Bullseye ad evadere perché - dice Frank - il suo capo Kingpin non ha più bisogno di lui e lo farà uccidere in carcere.

«Perché mi dici questo?» chiede l’assassino al Punitore.

«Perché così forse farai qualche idiozia e ti farai ammazzare. Mi piacerebbe»: Castle è sempre Castle...

       

Nel numero successivo - She’s Alive, in Italia raccolto nei Fantastici Quattro 16, gennaio 1990 - incontriamo Frank che dà delle grane al direttore di Riker’s Island: esce fuori che in una settimana di permanenza del Punitore nella prigione sono avvenuti quattro “incidenti” mortali: se continua così, la prigione sarà ben presto vuota!

Il direttore sa che a Riker’s sta per avvenire qualcosa di grosso, ma dai piani alti è arrivato l’ordine di non fare nulla: lui ha le mani legate... ma il buon Frank no! Così viene liberato di nascosto e messo in condizioni di massacrare dei criminali che stanno portando un carico di droga al carcere.

Miller è più impietoso che mai, e addirittura durante lo scontro armato uno dei criminali getta la pistola e grida «Basta: mi arrendo». Il Punitore che tutti conosciamo avrebbe per lo meno un attimo di esitazione, invece quello di Miller no. «Questa è guerra: non faccio prigionieri» risponde Castle, prima di sparare in pieno petto al criminale disarmato. È troppo anche per lui, e infatti quando si rende conto di aver sparato a un ragazzino è preso da rimorso e disperazione.

Il piano prevede che debba ritornare in carcere, ma ovviamente non va così: «Non potevo farmi riportare in prigione - pensa Frank. - Il nemico arruola bambini! La guerra è ancor più sporca. C’è troppo bisogno di me». Il nemico arruolerà anche bambini, ma è lui che li ammazza a sangue freddo! Questa sottigliezza gli sfugge...

          

Nella storia successiva - Child’s Play, in Italia Fantastici Quattro 17 - il Punitore è tornato alla sua attività e salva Devil da alcuni malintenzionati che lo stavano aggredendo. «Ho sentito parlare di te, Devil - lo saluta. - Sono il Punitore, forse mi conosci...»

Non c’è tempo per le presentazioni, perché il crimine dilaga, ma i due eroi torneranno a scontrarsi e apparirà subito chiaro che hanno una visione diametralmente opposta della giustizia. (Va ricordato che Devil è avvocato di giorno.) Il Punitore tenta addirittura di stringere alleanza con l’uomo vestito di rosso, ma questi non vuole sentir ragioni e anzi vuole far arrestare il giustiziere. La “discussione” finisce con Devil che si prende una pallottola in piena pancia.

Come al solito, non è un proiettile vero bensì un tranquillante: in fondo, Castle è un bonaccione...

Ad un criminale a cui sta dando la caccia, però, Frank non riserva lo stesso trattamento. «Voglio che tu soffra - gli urla. - Come ho sofferto io!»

Come si vede, Miller comincia a grattare la superficie: per la prima volta, infatti, scopriamo che Castle ha un passato di sofferenza.

      

Nel luglio 1982 - con Good Guys Wear Red, in Italia Fantastici Quattro 18 - si conclude questa prima partecipazione del Punitore alla testata di Devil.

Dopo che di nuovo l’eroe vestito di rosso impedisce a Castle di uccidere un criminale, si vede sparare addosso. «Non mi spaventi, Punitore - gli dice. - So tutto di te... so che mi stai mancando di proposito». Cosa sa Devil che noi ignoriamo? In realtà sa solamente che il suo avversario non spara agli innocenti ma solo ai criminali.

Anche questa volta non scopriamo nulla del Punitore - né il suo nome né la sua storia - e scompare dalla testata in modo non proprio elegante: dopo averlo distratto con la minaccia di mandarlo in galera, Devil gli spara e lo fa cadere a terra... scomparendo nel nulla.

Ma non temente: l’uomo che in futuro sarà Frank Castle tornerà presto a far sparare i suoi proiettili.