Reduce da un’ennesima incetta di premi per il suo Le conseguenze dell’amore al Taormina BNL Film Fest, il regista Paolo Sorrentino, intervistato da Il Giornale, ha dato alcune anticipazioni sul prossimo film. La pellicola, che verrà girata a Latina in ottobre e prodotta dalla Fandango e da Nicola Giuliano, s’intitolerà L’amico di famiglia e sarà incentrata sulla sgradevole figura di un usuraio sessantenne, a cui si affiancano il suo assistente e una giovane donna. “E' una persona che si sente buona in fondo” spiega Sorrentino parlando del suo nuovo personaggio, “perché pensa di avere una funzione salvifica per i suoi clienti”. L’intento del regista, oltre ché indagare su quelle che definisce “le  aberrazioni segrete del nostro paese legate al denaro, le figure delle tante persone che si coprono di debiti per giocare o per farsi i lifting” - veri e propri mostri  che trovano la perfetta risposta alle loro perversioni nella figura a suo modo attraente e da benefattore dell’usuraio - è, ancora una volta, quello di narrare la storia di un’attrazione fatale tra un uomo brutto in là con gli anni e una giovane donna bella, con la malcelata volontà di creare una sorta di “rivincita dei brutti come forma di bellezza nascosta e forse migliore” andando a rovistare nelle zone eccessive dell'inconscio, con la ferma convinzione che i cattivi abbiano molte più emozioni da trasmettere rispetto ai buoni grazie alle loro pieghe più oscure e ambigue. A cominciare dal titolo apparentemente contraddittorio, L’amico di famiglia, che sta ad indicare una persona sola che “cerca spesso compagnia inserendosi nelle famiglie altrui, che magari sono tra le sue vittime, ma lui riesce a insinuarsi, quasi come in Molière: un essere sgradevole, dunque, ma in qualche modo riscattato dalla sua funzione “sociale”. Nonostante l’eccellente prova di Toni Servillo nel film precedente, Sorrentino è ancora alla ricerca dell’interprete giusto per il suo usuraio, che certo non mancherà di far discutere come lo fece il mafioso di Le conseguenze dell’amore.