Dopo l’inedito Fall from Grace (1998) e prima di Sacrificio (Sacrifice, 2003 - Il Giallo Mondadori n. 2917), arriva Furia cieca, un nuovo romanzo di Clyde Phillips, apprezzato produttore e sceneggiatore televisivo che ha voluto scrivere una trilogia di avventure con protagonista una detective della polizia di San Francisco.

Incontriamo quindi di nuovo Jane Candiotti, stavolta in un momento particolare della sua vita: «era l’anno del giro di boa dei quaranta». Ci sono grandi novità nella sua vita, come per esempio il fatto che Kenny Marks, che le aveva salvato la vita in una precedente occasione, sta per trasferirsi da lei: è arrivato il momento per Jane di fidarsi degli uomini.

«Il primo buco della giornata gli fiorì nel petto come una lenta esplosione»: questo l’inizio fulminante di una storia nerissima nella luccicante Bay City: San Francisco non è propriamente una città tranquilla, e in un periodo in cui il caldo e l’afa stanno torturando la baia il livello di criminalità ed efferatezza sale sensibilmente.

Oltre alla normale routine quotidiana, fatta comunque di violenze varie, Jane e i suoi colleghi poliziotti dovranno vedersela con una furia scatenata a nome Jacques Carpenter, arrestato quasi per nulla e diventato un mostro in carcere. Fintosi redento nonché illuminato dallo studio della Bibbia, Carpenter ha ottenuto un’insperata libertà sulla parola: l’occasione perfetta per sfogare la rabbia accumulata fra le sbarre e riversare sulla città un’ondata di violenza apparentemente inarrestabile. Ma Carpenter sembra seguire un piano ben preciso, prendendosela con le forze dell’ordine.

  

Furia cieca (Blindsided, 2000) è un romanzo lineare che sembra risentire molto del linguaggio televisivo che il suo autore conosce per professione. L’inappuntabile traduzione di Marilena Caselli - nome d’eccezione della Mondadori - guida il lettore attraverso una narrazione scorrevole e pulita fino al finale esplosivo.