Quando si ritirò dalla professione, all’età di 29 anni, e smise di essere la più celebre geisha giapponese, Mineko Iwasaki non sapeva che la sua vita aveva materiale per conquistare l’Occidente. Raccontò di sé e della sua “professione” al romanziere statunitense Arthur Golden e, nel 1997, ne nacque un successo clamoroso, Memorie di una geisha (Memoirs of a Geisha, Longanesi 2006), da cui l’omonimo film dove il suo personaggio è interpretato da Zhang Ziyi, un’attrice cinese.

Stanca di sentire altri parlare della sua vita, la Iwasaki ha deciso di raccontare in prima persona la sua esperienza allo scrittore e traduttore Rande Gail Brown, in una biografia che ha già conquistato il mondo ed ora arriva anche in Italia per Newton Compton: Storia proibita di una geisha (Geisha, A Life, 2002).

Dalla quarta di copertina:

Mineko è una bambina schiva e solitaria quando alla tenera età di cinque anni viene allontanata dalla sua famiglia: l’anziana Madame Oima, direttrice di un’okiya, una casa per geishe di Kyoto, ha infatti deciso di farne la propria erede. Comincia così per Mineko una lunga e impegnativa formazione: estenuanti lezioni per apprendere antichi passi di danza, per imparare a suonare gli strumenti della tradizione e per acquisire tutti i segreti di quel cerimoniale rigido e severo che rende le geishe maestre di etichetta, eleganza e cultura. La ragazza s’immerge nello studio e non si concede alcuna distrazione, pur di realizzare il suo unico grande sogno: essere la migliore danzatrice del Giappone. E gli sforzi non saranno vani: Mineko Iwasaki diventa infatti la geisha più brava, ricercata e corteggiata di tutto il Paese.

Testarda e fiera, si muove a proprio agio in un mondo che non ammette ribellioni, fino a quando, un giorno, decide di infrangere le regole austere sulle quali è fondata tutta la sua esistenza. Coraggiosa e intraprendente, abbandona le convenzioni che non le hanno permesso di vivere in maniera autentica e sceglie di tornare a essere semplicemente una donna.

Con eleganza, ironia e leggerezza, Mineko ci accompagna attraverso le trame e i segreti di una cultura millenaria, restia a svelarsi, osando strappare il velo di pudore che da sempre avvolge un universo frainteso.

«In Giappone, isola dell’Asia orientale, - si legge nell’incipit del libro - ci sono quartieri speciali, chiamati karyukai, dove si coltivano e si assaporano i piaceri estetici. È all’interno di queste comunità che le professioniste dell’arte conosciute come geishe vivono e lavorano. Karyukai significa “Mondo del fiore e del salice”. Ogni geisha è come un fiore, bella in un suo modo speciale e, come un salice, aggraziata, flessibile e forte.»

Per saperne di più e per un’anteprima gratuita di alcune pagine, ecco il link: blog.newtoncompton.com/storia-proibita-di-una-geisha/

Storia proibita di una geisha di Mineko Iwasaki e Rande Brown (Newton Compton), 320 pagine, euro 9,90 (eBook, euro 4,99) - ISBN 978-88-541-3566-6 - Traduzione di Alessandra Mulas