Esce in dvd, nella versione in cui l’aveva concepito l’autore, (ma mai realizzato perchè estromesso dalle fasi finali del montaggio dall’allora boss della Universal Edward Muhl), L’infernale Quinlan (Touch of evil) film di Orson Welles del 1958, poliziesco a basso costo tratto da un romanzo di With Masterson.

Questa la trama del film: una carica di dinamite uccide due persone in prossimità di un posto di frontiera proprio mentre sta transitando un poliziotto messicano.

Questi si interessa al caso e scopre così che il capitano Henry (Hank) Quinlan, incaricato ufficialmente dell’inchiesta, produce prove false a carico di un sospettato.

Proseguendo nelle sue ricerche, il poliziotto scopre che Quinlan è abituato da anni a incastrare gli accusati con quel sistema, fabbricando prove false.

Resosi conto di quanto sta accadendo, prova a smascherare il suo superiore ma scatena la sua violenta reazione.

Alla fine la verità trionferà come sempre ma mai come in questo film il prezzo pagato dai protagonisti sarà alto.

La regia di Welles insieme alla fantastica fotografia in bianco e nero di Russel Metty trasformano un noir classico in un capolavoro.

La musica di Henry Mancini, in una delle sue prime significative esperienze cinematografiche, chiosa e illumina con esemplare senso descrittivo il film e, miscelando atmosfere jazz e rock’n’roll, rende più dinamico il racconto sfaccettato e stridente del capolavoro di Orson Welles, ambientato al confine tra Arizona e Messico.

Per quanto riguarda i parametri tecnici dell’edizione in dvd: la parte migliore è il video, presentato nell’originale 1.85:1 in anamorfico, e davvero notevole per una pellicola del 1958.

Il torbido bianco e nero del film viene rispecchiato infatti in modo fedele.

Va apprezzato soprattutto il fatto che non compare il minimo accenno di rumore video e la compressione è pressochè invisibile.

Discreta la scala di grigi e forse la luminosità sembra talvolta un po’ bassa con i neri che sembrano inglobare i particolari circostanti, ma in questo aspetto va valutata anche la fotografia del film.

Meno convincente l’audio, presentato in Dolby digital 2.0 in ben cinque versioni: inglese, italiana, tedesco, spagnolo e francese.

A parte qualche timida apertura anteriore, la scena resta però tutta concentrata sul centrale, anche nella versione originale, che presenta dialoghi un po’ chiusi.

Anche la versione italiana, pur registrata a un livello più alto, non si eleva dalla sufficienza, e soffre come detto di un ridoppiaggio piuttosto scadente.

Totalmente negativa invece la parte extra, che praticamente non c’è.

La soluzione di inserire nell’edizione solamente un trailer appare infatti insufficiente e inadeguata per un film del genere.

Però nonostante i parametri tecnici non siano particolarmente esaltanti, non viene scalfita l’estrema validità del prodotto che resta una pietra miliare nella storia del cinema.