Risale al 1941 la nascita di Morte in agguato, uno dei molti titoli della ricca bibliografia di un’autrice di culto come Ngaio Marsh: dimenticato dall’editoria italiana, oggi finalmente anche i lettori nostrani potranno gustarsi un giallo di impronta classica grazie alla traduzione di Franca Pece per Elliot Edizioni.

Un ricco possidente, frustrato nel desiderio di riuscire come drammaturgo, decide di realizzare il suo ambizioso sogno sostituendo carta e penna con personaggi in carne e ossa. Nel dramma che ha deciso di inscenare, egli si limiterà a scegliere gli interpreti e a offrire la sua lussuosa dimora di campagna come palcoscenico sul quale gli ospiti stessi condurranno l’azione, che potrà concludersi con una rappacificazione come con un inasprimento del livore e dell’animosità. I potenziali attori sono alcuni suoi conoscenti, legati l’uno all’altro da rancori e rivalità, una miscela incendiaria pericolosissima che, infatti, sfocerà in un omicidio. Ma la casa è isolata per il cattivo tempo, le linee telefoniche sono interrotte, nessuno può allontanarsi fino a che una pioggia provvidenziale scioglie parzialmente la neve e permette di mettersi in contatto con l’ispettore capo della Omicidi Roderick Alleyn, il quale svolge le indagini secondo lo schema più classico del poliziesco inglese, con un colpo di scena finale nel salotto della villa dove gli ospiti superstiti e il padrone di casa vengono convocati per ricostruire la dinamica del delitto.

Non è un caso se la neozelandese Marsh (1895-1982) faceva parte delle Queens of Crime al fianco di Agatha Christie, Dorothy L. Sayers e Margery Allingham: il suo stile ha conquistato l’intero mondo anglosassone ed ora si prepara ad essere riscoperto ed apprezzato ancora anche dal pubblico italiano.

 

Morte in agguato di Ngaio Marsh (Elliot Edizioni) pag. 318 - Euro 16 - ISBN 978-88-619-2228-0