Aumentano sempre di più i titoli di film, cinematografici o televisivi, tratti dai romanzi di Stephen King - o ad essi liberamente ispirati. A settembre il palinsesto televisivo ne presenta sei: a presentarceli abbiamo chiamato Danilo Arona, che di orrore (letterario e non) se ne intende. Risale al 1997 il suo corposo saggio Vien di notte l’uomo nero. Il cinema di Stephen King edito da Falsopiano; anche in altre occasioni l’autore di Alessandria ha avuto modo di parlare del cinema del Re dell’Orrore, ma speriamo tutti in un futuro ampliamento del saggio in questione.

Ecco di seguito i titoli dei film ispirati ai romanzi di King programmati per il mese di settembre.

Dolan’s Cadillac (id., 2009), di Jeff Beesley, con Christian Slater e Wes Bentley - tratto da La cadillac di Dolan (Dolan’s Cadillac, 1985) raccolto in Incubi & Deliri (1993) - Rai4 venerdì 2 alle 21.10

«Film troppo lungo per un breve e secco racconto di nerissima vendetta. Dilatazione che non giova, ma l’ambientazione suggestiva e un notevole Slater tengono in piedi l’operazione.»

 

Le ali della libertà (The Shawshank Redemption, 1994) di Frank Darabont, con Tim Robbins e Morgan Freeman - sceneggiato da Frank Darabont da Rita Hayworth e la redenzione del carcere di Shawshank (Rita Hayworth and Shawshank Redemption), raccolto in Stagioni diverse (Different Seasons, 1982) - SkyCinemaPassion sabato 10 alle 16.25

«Frank Darabont, oltre a essere un director robusto e di altissimo mestiere, è di certo tra i più “compatibili” alla complessa narrativa kinghiana. Forse il suo segreto è l’assoluto rispetto delle coordinate di base dell’autore che, anche quando si trova a essere “dilatato”, gode di assoluta aderenza immaginifica. Così è per questa, appassionante a dir poco, versione di uno dei quattro fortunati racconti dell’antologia Stagioni diverse

 

L’implacabile (The Running Man, 1987) di Paul Michael Glaser, con Arnold Schwarzenegger e Maria Conchita Alonso - liberamente ispirato a L’uomo in fuga (The Running Man, 1982) - SkyMax sabato 3 alle 21.00; domenica 4 alle 10.45; venerdì 16 alle 2.15 e alle 16.00; lunedì 26 alle 10.40

«Se King non è sparato sulla locandina, c’è il suo perché. Non solo King non si ritrova come spirito e mondo poetico, ma poco o nulla resta di The Running Man, romanzo dell'alter ego Bachman, dolorosamente differente dall’agone fantasportivo costruito sulla prestanza fisica di Arnold. Qui siamo dalle parti della “diversità riduttiva”, ma chi ha ridotto forse ha letto un altro libro.»

 

I sonnambuli (The Sleepwalkers, 1992) di Mick Garris, con Brian Krause e Mädchen Amick - sceneggiatura di King - Fantasy giovedì 29 alle 3.05; venerdì 30 alle 1.20

«Né infamia né lode. Cat People alla maniera di King. Si vede e si dimentica, peccato. Ma con Garris di mezzo questo passa il convento.»

 

Il tagliaerbe (The Lawnmower Man, 1992) di Brett Leonard, con Jeff Fahey e Pierce Brosnan - tratto dal racconto La falciatrice (raccolto in A volte ritornano, 1978) in modo talmente “libero” che King ha fatto causa ai produttori del film per uso improprio del suo nome! - Cult martedì 6 alle 19.10; mercoledì 7 alle 6.15; mercoledì 14 alle 12.20; sabato 24 alle 3.40

«King si adirò perché in questo caso il suo nome fu sparato in locandina. Tipico prodotto del cinema “virtuale” dei primi anni Novanta di cui si può discutere (c’è persino un sequel apocrifo...), a patto di non tirarci di mezzo il Re.»

 

La zona morta (The Dead Zone, 1983) di David Cronenberg, con Christopher Walken e Brooke Adams - tratto dal romanzo omonimo del 1979 - Rai4 sabato 3 alle 0.45

«Uno dei capolavori del cinema “di” King. Due autori che più differenti non potrebbero essere, eppure si compie un miracolo che resta intonso a distanza di quasi trent’anni. Cronenberg lavora per “sottrazione”, riuscendo a inserire tematiche sue proprie nel reticolato kinghiano, senza tradire l’opera madre, ma addirittura chiarendo - meglio del Re - il concetto di Dead Zone. Film da studiare da qui a cent’anni, ha ispirato un lunghissimo  e qualche volta tedioso serial televisivo basato sul personaggio “paranormale” di Johnny Smith.»