Un discreto piccoletto… 

Terzo piccoletto che mi sono beccato della collana “INDIZI” della Mursia.

Ellery Queen e l’accusato di Ellery Queen, Mursia (appunto) 2011.

Luogo d’azione Wrightsville, “un’anonima città industriale degli Stati Uniti, sperduta nella monotona campagna del New England”. Qui trascorre spesso un po’ di serena vacanza il nostro Ellery, per riposarsi e fare qualche bella sciata. Questa volta, però, c’è l’amico tassista che lo scongiura di risolvere un caso difficile riguardante il nipote Delbert Hood, accusato di un crimine che non ha commesso ma che tutti pensano che abbia commesso. Come il cacio sui maccheroni per il nostro detective.

Un paio di spiegazioni.  Intanto c’è da sapere che “Anse Wheeler, lo scapolo più ambito della città, era stato accalappiato da Mamie Hood, la sua governante” con il figlio già grande Delbert. Suo padre Alf, a sua volta, aveva lasciato perdere Louise Glamis di buona famiglia (ricca) e con la grande Depressione e gli ostacoli dei Glamis aveva perso il lavoro, era finito in galera per un furto e qui trovato morto con i polsi tagliati. Delbert era nato una settimana dopo e covava dentro di sé un esacerbato rancore.

Accusato di avere colpito Anse e di avere rubato quindicimila dollari della banca era finito lui stesso in galera. Non era stato visto in volto ma nella colluttazione aveva lasciato come prova il proprio fazzoletto. Iniziano le indagini di Ellery, partendo dal colloquio con l’avvocato difensore, con Mamie, con lo stesso Del, con il direttore di banca (cambiato il giorno di paga degli operai), con il capo cassiere. Segue una ricognizione sul luogo dell’accaduto ed un colloquio pure con Anse, con l’agente Jorking all’ospedale, per essersi rotto un’anca mentre rincorreva il ladro (secondo lui senz’altro Delbert) ed infine con il commissario Dakin. La refurtiva è sparita ma sarà proprio la scoperta del denaro a risolvere il mistero. Qualche sprazzo di vita reale con Delbert che incita gli operai a scioperare e il solito Ellery a mettere le cose a posto attraverso la solita, infallibile capacità deduttiva.