Dopo le recenti esibizioni nel marchigiano, la band italiana dall’umore scuro: Il Club dei Vedovi Neri si esibirà il prossimo 08 gennaio al Bravo Caffè in via Mascarella, 1 a Bologna, per presentare l’album d’esordio Dodici Storie Nere, disco che riprende la tradizione della murder ballad anglosassone, attraverso la fusione tra un approccio più acustico, intimo, e una vena più pop, per mettere in musica racconti d’atmosfera noir.

Il Club Dei Vedovi Neri nasce nel 2009 dall'incontro tra Claudio Brizi,  polistrumentista marchigiano, bolognese d’adozione, e Francesco Casarini, cantautore milanese. Ai due musicisti - autori della stesura e arrangiamento dei brani, nonché della produzione artistica - si aggiunge poco dopo anche il bassista Pietro Zanini.

Dopo l’EP autoprodotto, Lieto fine il gruppo ha esordito nell’aprile 2010 con l’album Dodici Storie Nere, prodotto dall’etichetta C.P.S.R. Produzioni e realizzato in collaborazione con Davide Barbatosta dei Nobraino (tromba), Renato Raineri dei Bononia Sound Machine (batteria), Paolo Carloni (piano) e Giulia Matteucci (cori).

In attesa della realizzazione del prossimo album, il gruppo sta presentando il proprio progetto in diversi eventi live e radiofonici.  

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"Meritevole di una segnalazione infine questo EP del duo Il Club dei  Vedovi Neri... Convincente e mai ordinario l'utilizzo della lingua  italiana, cercando di non scadere in luoghi comuni e immaginari  abusati nel genere" [Rootshighway]

"In ogni singolo atto dell'EP Brizi e Casarini si propongono come autori, arrangiatori e produttori artistici, riuscendo così ad ottenere cinque piacevoli profili musicali elegantemente interpretati con voce e chitarre per raccontarci tristi vicende non sempre dal ´Lieto fine´" [Mescalina]

"Le loro canzoni non sono mai banali, anzi ci riservano spesso delle sorprese. Più volte si fa ripartire il disco, più si scoprono particolari, suoni, significati che all'inizio non si erano colti..." [Sulpalco.com]

“…le parole si sbriciolano come pane secco tra le mani accompagnate dal miele di una voce perfettamente in sintonia con l'esigenza del racconto di narrativa contemporanea" [Wiple.it]