Un anno ricco questo quindicesimo di vita di Chance Renard come personaggio sulla carta stampata. Anche se sappiamo che di anni ne ha 50 (e nei primi trentacinque ne ha vissute parecchie...) solo nel 2010 lo abbiamo visto protagonista di ben 8 avventure tra racconti e romanzi. La soddisfazione maggiore è stata di vederlo uscire anche dalle pagine di Segretissimo sulle quali è nato per approdare a un manuale di scrittura(Scrivere da Professionisti della Delos con il racconto ‘Un mestiere difficile’) e adesso in questo bel volume realizzato da Edizioni BD. Storia complessa quella della nascita di questa avventura che inizialmente doveva essere un fumetto poi, dopo molto pensare, è diventato un romanzo illustrato. 140 pagine di racconto in puro stile Prof accompagnato da immagini efficaci e grintose. Forse ognuno di noi  immagina i propri eroi con un aspetto che è solo nella sua mente ma il lavoro di Francesco ha dato un bel brio alla vicenda. Che è una storia di Gangland. Un nero milanese che (per lunghezza e temi) questa volta non concede scuse. Non mi aspetto di venire selezionato per qualche premio o invitato a qualche festival sul noir, però Vendetta le carte in regola le ha tutte. È la mia versione del nero criminale, quella nata molti anni fa con Per il sangue versato quando parlare di scrittura noir in Italia era quasi un insulto. Niente spie, complotti internazionali, caccia al terrorismo(benché ormai a mio avviso anche questi facciano parte di una visione del nero allargata). Vendetta è una storia di uomini disperati. Chance Renard cerca una sua giustizia, come un cane rabbioso perché, lui lo sa, non si passa la vita a schivare pallottole senza pagare un prezzo molto alto. Guerra per bande? Forse, ma anche una storia più tradizionalmente hard-boiled con la caccia a una banda di rapinatori specializzata in furgoni blindati.  Uno spunto nato proprio dalla cronaca milanese. Ricordate la rapina di via Imbonati? Erano le cinque del mattino di un giorno come tanti del 1999. Periferia nord di Gangland (sic!): un commando di banditi armati pesantemente con lanciagranate, fucili da guerra ed esplosivi ad alto potenziale attacca un furgone portavalori di fronte alla sede della sua agenzia. Sette minuti di cruentissima sparatoria con migliaia di colpi esplosi. I banditi si scontrano prima con gli agenti della sicurezza privata, poi con le forze dell’ordine. Si aprono letteralmente la strada a mitragliate. Erano preparati a farlo. In seguito la banda fu arrestata ed emersero legami con la malavita dell’Est Europeo, con ex terroristi diventati rapinatori ma non si chiarì mai cosa dovevano finanziare quei soldi rubati per cui era stato impiegato tanto accanimento. I tempi dei bei ‘lader’ della mala delle canzoni di Ornella Vanoni forse sono passati, o magari coesistono con i metodi dei tempi moderni. La rapina di via Osoppo è un caso da manuale, il colpo perfetto effettuato senza versare una goccia di sangue o sparare un colpo. Ma Gangland oggi è differente. In via Montenapoleone, al quartiere cinese, in viale Padova persino dietro casa mia in via Zuretti (ma chi ci crede che, in piena notte, in zona di spaccio, la gente si ammazzi a randellate per delle merendine rubate quando tutti i bar sono ufficialmente chiusi da ore? Fatemi il piacere...) la violenza è entrata nel nostro quotidiano. E a combatterla a volte ci sono uomini come il vicequestore Nitti (personaggio che gli aficionados del Prof già conoscono dal racconto Bajo Fuego pubblicato questa estate e presto ritroveranno in Gangland Blues su Segretissimo). Nitti è il ‘commissario anti-cliché’ come dice  mastro  Kappy. Non è il commissario dal volto buono anche se esteriormente ha qualcosa di questa tipologia così cara a editori e produttori televisivi. In realtà Nitti non ha nulla di rassicurante con il suo aspetto trasandato, la consapevolezza di dover venire a patti con gente ‘più grossa’  ogni giorno. Con quel suo cappello mezzo sfondato, la barba mal fatta e il mozzicone di sigari si porta dietro anni di sconfitte. Alla fine al Professionista è simpatico. Non è un incompetente come lo accusano alcuni dei personaggi; semplicemente non è preparato per la guerra nelle strade. Perché questa, signori, è la nuova frontiera del nero criminale. Se sia o meno lo specchio dei nostri tempi giudicatelo voi. L’importante è che vi divertiate a leggerlo.

Vendetta si trova nelle maggiori librerie italiane(visto di persona) ovviamente tra piramidi di altri libri. Potete però sempre richiederlo via Internet

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