Con il titolo Una ferita aperta (Cut to the Quick, 2008) è nelle librerie il secondo romanzo della scrittrice americana Dianne Emley.

L'autrice ha esordito nel 2006 con il romanzo Un gioco crudele, pubblicato dalle Edizioni Piemme, un thriller adrenalinico nel quale abbiamo conosciuto la detective Nan Vining in una situazione veramente particolare in quanto Nan Vining era stata attirata con l'inganno in una casa vuota e ferita brutalmente con un coltello da un killer a cui lei stava dando la caccia. Sopravvissuta a questa aggressione e tornata in servizio si trova dopo un anno a indagare su di un caso che ha molte similitudini a quanto lei stessa aveva subito.

Ora, però, ancora traumatizzata dalla precedente esperienza, deve indagare su di un delitto brutale nel quale sono stati uccisi e fatti a pezzi forse con una segna elettrica, il milionario Oliver Mercer e la sua bella fidanzata Lauren Richard.

Nan Vining si trova a investigare su questo duplice omicidio insieme a Jim Kissick, suo partner ed ex amante, deve controllare le mosse di varie persone che potrebbero dare informazioni sugli omicidi, come il socio in affari di Mercer che dopo una iniziale collaborazione non risponde più alle sue domande, oppure su un truffatore Jack Jenkins che aveva rapporti con il socio.

Ma nel contempo Nan Vining è cosciente che deve trovare TB Mann, ovvero "l'uomo cattivo" come lo chiama sua figlia, colui che l'ha ferita nel corpo e nell'anima.

Sicuramente un thriller con personaggi ben delineati, forti, trama meticolosa e ricca di dettagli.

Dianne Emley è laureata in filosofia e specializzata in marketing, ha sempre sognato di diventare una scrittrice, ma ci ha provato seriamente solo dopo i trenta. Una ferita aperta, il suo secondo romanzo, segue le indagini di Nan Vining, irresistibile protagonista di Un gioco crudele.

 

Una lunga scia bruna collega la porta d'ingresso a una massa scomposta e scura, sul pavimento di marmo bianco. A una prima occhiata è difficile rendersi conto di che cosa si tratti; avvicinandosi lentamente, però, appaiono alcuni dettagli: un piede, un braccio, una spalla. Sono i corpi senza vita di un uomo e una donna, corpi su cui l'assassino, munito probabilmente di sega elettrica, si è accanito con ferocia e che poi ha ricomposto in un'orrenda danza macabra di carne e sangue.

È questa l'immagine che Nan Vining, detective della polizia di Los Angeles, si trova di fronte appena varcata la soglia della scena del crimine. Per Nan, però, quello non è solo un massacro, un crimine efferato di ordinaria amministrazione, come per i suoi colleghi. Lei, quel dolore, lo ha provato in prima persona e ancora ne porta le cicatrici, nel corpo e nell'anima. Qualche mese prima è stata aggredita con violenza e quel giorno è inciso a fuoco sulla sua pelle, come la lunga cicatrice che le deturpa il collo dall'orecchio fino alla spalla sinistra.

Sconvolta da quelle immagini atroci, Nan comprende che è giunto il momento di affrontare il proprio passato, quella ferita ancora aperta che le impedisce di guidare le indagini con la freddezza che richiederebbero. Deve trovare chi l'ha ridotta così, una creatura fragile e indifesa, e punirlo. Non c'è nessuno che possa aiutarla, nemmeno Jim Kissick, suo collega da tanti anni. È un gioco a due a cui non può sottrarsi se vuole sopravvivere.

 

Una ferita aperta di Dianne Emley (Cut to the Quick, 2008)

Traduzione Barbara Murgia, Edizioni Piemme, colla Piemme Linea rossa, pagg. 413, euro 18,50

ISBN 978-88-384-8875-7