Edito da Robin edizioni, L’uva aspra del Toni di Pietro Meneghelli è un noir dalla scrittura veloce e accattivante in cui la storia del presente diviene un’eco di una storia del passato. Il romanzo parla del rapporto copia-originale nel mondo pittorico e degli affreschi di Giandomenico Tiepolo a Mirano. Marilù Oliva ha intervistato l'autore in rubriche/10126

"Se mangi l'uva aspra, ai tuoi discendenti faranno male i denti. Non è così che dice la Bibbia?" afferma Antonio, un copiatore d'opere pittoriche. Sono più o meno le nove di sera di una giornata novembrina. Seduto a tavolino, Antonio sta cercando di fare i conti con le cose accadute un paio di settimane prima. In un andirivieni tra Trieste e la cittadina dell'entroterra lagunare veneto in cui vive, ha incontrato la bella ed enigmatica Marlena, ed è incappato in un omicidio, ha fatto quel che ha fatto con un certo affresco di Giandomenico Tiepolo... ma soprattutto, gli si è piantata in testa la strana ossessione che ancora lo perseguita: crede di riconoscere in ciò che gli succede una replica di eventi già "andati in scena" un mucchio di tempo fa. Catturato nella magia di un vecchio memoriale, Antonio si muove in un labirinto di "radici" in cui la linea di demarcazione tra i vivi e i morti diviene sempre più labile. Il gorgo diviene vertiginoso quando la sua storia incontra un'altra storia e... se si continua a dargli retta, si fa mezzanotte. 

L'uva aspra del Toni di Pietro Meneghelli (Robin Edizioni) € 12,00 - pag. 164 - ISBN 9788873715726

Pietro Meneghelli è nato a Mirano nel 1949. Ha studiato a Roma, seguendo un percorso di studi in filologia inglese; è stato lettore di italiano a Dublino. Ha collaborato a diverse riviste di studi letterari e scritto due libri sulla narrativa irlandese. Per parecchi anni ha insegnato come docente a contratto in università italiane; ha curato le versioni di grandi classici d'espressione inglese (come Moby Dick di Melville). Il suo primo romanzo (La croce celtica) è apparso nel 1998.