Una volta dicevi Salt e intendevi gli accordi Usa e Unione Sovietica sulla limitazione degli ordigni nucleari (Strategic Arms Limitation Talks), mentre oggi invece hai di fronte un pessimo action-movie con dentro Angelina Jolie che fa il bello e il cattivo tempo da qualunque parte si trovi (dalla parte russa o americana).

Non che ci siano dubbi sull’origine del suo addestramento che l’ha condotta ad un grado operativo altamente letale per chiunque le sia di fronte, ma certo che appassionarsi ad una storia che da subito scopre le carte in tavola, è cosa assai ardua (vedi Liev Schreiber e già senti puzza di bruciato…).

Di sicuro ci si trova a rimpianger The Manchurian Candidate (e persino il remake che ne è stato fatto…) dove perlomeno il tema della spia inattiva pronta allo scoccare dell ora “X” ad entrare in attività era trattato con una certa originalità.

La Jolie picchia come un fabbro in ruolo da maschio alfa del quale pare sia soddisfatta (e riceve indietro un trattamento simile...).

Dirige calma piatta Phillip Noyce