Carlotto stavolta rinuncia a raccontarci il suo Nordest per trasportarci nell’hinterland fra Prato e Firenze, in Romagna e a Milano. Siamo nell’ambiente poco conosciuto e molto grigio della cybersecurity ovvero vigilanza privata, che si occupa di reperimento di contractor da inviare in zone di guerra, protezione di attività economiche, dossieraggio, investigazioni, spionaggio tramite pedinamenti e intercettazioni. Nell’ambiente girano enormi somme di denaro che devono essere nascoste, “lavate” e riciclate. Una malavita a più livelli, dagli esecutori materiali ai colletti bianchi fino ai burattinai che tengono le fila di tutto. I pesci piccoli si trovano in Toscana dove la loro attività principale è di supporto alla black economy molto diffusa sul territorio che vede intersecarsi interessi criminali a vari livelli: fornitura di manodopera clandestina a basso costo e in nero, picchiatori di professione, proprietari di capannoni industriali e di professionisti che danno una parvenza di legalità al sistema. Il quasi omicidio a botte di un sindacalista di base della zona fa da detonatore alla storia, ambientata in anni recentissimi. Il vertice della società di cybersecurity si trova a Milano, capitale economica d’Italia in tutte le sue sfumature.

Uno dei soci di spicco è un ex commissario di polizia, Farina, che da giovane ha saltato il fosso dimettendosi dalla Polizia e iniziando un’attività privata che frutta molto ma comporta alcuni rischi che vanno saputi gestire immediatamente e con ogni mezzo.

Farina e i suoi si devono occupare di trovare vivo o morto un commercialista con lo studio ben avviato in Lombardia, scomparso una mattina nel nulla. Il committente dell’indagine è un senatore, cioè un rappresentante del ceto politico che costituisce il terzo livello e il più evanescente della zona grigia.

L’azione va avanti attraverso tanti personaggi, per lo più ex appartenenti a corpi speciali dell’esercito o a forze dell’ordine.  Al termine il lettore riuscirà a comporre il puzzle di un ambiente in cui si consumano abusi e crimini di ogni tipo.

Due i personaggi femminili di spicco nel romanzo: Ludovica Baroni, detta Trudy (la moglie di Gambadilegno in Topolino), coniuge cornutissima dello scomparso commercialista. Donna priva di titoli di studio e di preparazione teorica ma molto intelligente e dotata di spirito di osservazione. L’altro personaggio positivo è Serena, moglie del sindacalista pestato. Le due donne, pur diversissime per ambiente di provenienza e stile di vita, si conosceranno, si piaceranno e daranno entrambe una soluzione positiva alla vicenda.

Carlotto ha la grande abilità di far parlare e pensare tutti i personaggi secondo le loro caratteristiche e di portare avanti la vicenda attraverso dialoghi serrati che rappresentano i vari punti di vista e gli interessi in gioco.

Un romanzo duro che racconta magistralmente molti aspetti della società attuale che sfuggono alla conoscenza della gran parte dei comuni cittadini.