La Newton Compton porta in libreria un nuovo episodio della grande saga storica di Anthony RichesL'impero. La vendetta dell'aquila (The Eagle’s Vengeance, 2013).

Per sapere tutto della bibliografia italiana dell'autore, si rimanda a Gli Archivi di Uruk.

La trama

Dopo il trionfo nella campagna di Dacia, i soldati della Cohors Tungrorum ritornano all’interno del grande accampamento romano ai confini del Vallo di Adriano. La situazione però è caotica, nessuno ha voglia di tributare loro alcun onore. Le altre legioni romane sono stanche e col morale a pezzi dopo mesi di combattimenti senza tregua contro i barbari nei territori del Nord. Gli alti comandi dell’esercito imperiale non hanno dubbi: la Cohors Tungrorum, anziché riposare, deve dare il suo contributo, ripartendo subito per una nuova missione. Obiettivo: recuperare lo stendardo della Sesta legione, l’aquila di bronzo, venerato come fosse una reliquia. Per Marco Valerio Aquila e i suoi compagni inizia un’altra avventura in regioni ostili e lontane dall’impero, all’insegna di combattimenti feroci. 

L'incipit

«Silenzio! Silenzio per il re!»

Re Naradoc dei Veniconi accennò un sorriso a quel comando rituale, solitamente rivolto alla rumorosa folla di guerrieri che affollava la sala del trono quando dava udienza al suo popolo. A quei tempi, quando i nobili della tribù si riunivano per rendere omaggio al loro sovrano, la sala si riempiva del rumore degli uomini che facevano a gara per essere visti e sentiti, ciascuno accompagnato da mezza dozzina dei più grossi e temibili membri del proprio seguito. Tutti avevano il corpo ricoperto dei vorticosi tatuaggi blu che erano il tratto distintivo della tribù e ognuno lasciava le armi davanti all'immensa entrata ad arco, sotto lo sguardo vigile della guardia del re. I campioni tatuati di ciascun clan socializzavano tra loro mentre aspettavano l'arrivo del sovrano; amicizie e ostilità trovavano espressione in scambi faceti che tutte le parti sapevano sarebbero cultminati in rapide punizioni se non si fossero limitati alle parole, per quanto velenose. Una mazza ferrata, che l'arcigno Brem dal capo rasato, zio di Naradoc nonché tutore della volontà reale, batteva sulle solide assi del pavimento, faceva piombare nel silenzio i capi clan riuniti. Girandosi come un sol uomo, si inchinavano verso il trono sul quale Naradoc aveva già preso posto e, con un gesto regale, mostrava di accettare la loro obbedienza.

Ma non quel giorno. Mentre la sala era avvolta dal fumo dei fuochi che, come al solito, la scaldavano, l'ampio spazio davanti al trono del re era vuoto. Era stato brem a suggerire di tenerlo sgombro per quell'udienza; l'espressione dell'uomo più anziano era stata imperscrutabile quando si era espresso in merito alla morte da infliggere all'ospite indesiderato.

L'autore

Anthony Riches è laureato in studi militari. Ha tenuto nel cassetto per dieci anni il primo romanzo della serie L’impero, rielaborandolo fino alla versione che è stata pubblicata con successo e che ha scalato le classifiche mondiali in breve tempo. La Newton Compton ha pubblicato La spada e l’onore, La battaglia dell’Aquila perdutaLunga vita all’imperatore, Sotto un’unica spadaUn eroe per Roma e La vendetta dell'aquila. Per saperne di più: www.anthonyriches.com

Info

L'impero. La vendetta dell'aquila di Anthony Riches (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 750), 384 pagine, euro 12,00 (eBook, euro 4,99) – ISBN 9788822703095 – Traduzione di Rosa Prencipe