E' in libreria l'antologia, edita dalla Hobby & Work, Delitto capitale Un gioco di parole per riferirsi al delitto per eccellenza, l'omicidio, e al fatto che esso, anzi, essi, vengono commessi a Roma. E in quale altro posto potrebbe accadere che un certo numero di omicidi si  susseguano per secoli nella stessa casa?

Quali potrebbero esserne le cause?

Ultraterrene? Demoniache? Visto che tutto sembrerebbe ruotare attorno a un antichissimo mosaico. E poi quel 9 che si ripete nell'anno di ogni omicidio. Un numero che, nella scienza che li studia, significa inizio e fine.

Oppure, più prosaicamente, ogni cosa è  semplicemente da riportare agli effetti nefasti del radon? Il gas che, inodore e incolore, accumulandosi all'interno delle case può scatenare tumori sia ai polmoni che al cervello.

Otto autori ne discutono e, già che ci sono, discutono sul giallo e sul noir, sul genere e sul mainstream, sicché di storie ne vengono fuori 9 come... gli omicidi, sui quali a indagare possono essere personaggi come Cagliostro o Mastro Titta, il boia della Roma papalina.

Ne ha già detto Fabio Lotti su queste stesse pagine (in libri/10094), ne diranno di più gli stessi autori che sarà possibile incontrare nella presentazione che si farà a Roma il 9 settembre alle ore 18 presso la libreria Melbooks di via Nazionale 254.

Un'antica insula romana che pur trasformandosi non viene mai abbandonata... luogo oscuro dove possono accadere i più orribili misfatti.

Delitto Capitale Nove omicidi, duemila anni, un solo enigma - A.A. V.V.  a cura di Marco Tagliaferri (Hobby and Work, 2010) pag 342 - euro 18,00 euro - ISBN 9788878519053

Prologo di Massimo Pietroselli e Luigi De Pascalis

Late Secalam Domino! di Massimo Mongai

Il sangue di Dìocle di Luigi De Pascalis

L'imperatore non regnerà di Giulio Leoni

Gutta Cavat Lapidem di Sabina Marchesi

Sciangherangà di Massimo Pietroselli

L'esecuzione numero 517 di Nicola Verde

Più nessuno è incolpevole di Andrea Franco

Un ladro nella notte di Enrico Luceri

Epilogo di Luigi De Pascalis e Massimo Mongai