La nuova generazione di giovani scrittori viene dal Nord e spopola nelle classifiche tedesche con una serie di romanzi polizieschi sui casi più misteriosi degli uffici criminali svedesi. Sono Arne Dahl, Asa Larsson e Leene Lehtolanien i tre eredi dei gialli sul Commissario Beck di Sjöwall e Wahlhöö e della famosa serie sul burbero e malinconico ispettore Wallander di Henning Mankell. Ma, in realtà, sono più di 120 gli scrittori provenienti dai cinque paesi scandinavi in cima alle classifiche tedesche, e di questi ben 50 sono svedesi. Cosa rende il crimine nel Nord Europa così affascinante per i lettori tedeschi? Probabilmente il fatto che la Svezia è da sempre una nazione idealizzata in Germania: spazi sterminati, natura, vita sana e sicurezza sociale. Ma forse il mistero sta anche nella natura innovativa di questo trend letterario: non sono solo storie di omicidi, ma ritratti realistici della società su tematiche attuali e, soprattutto, nuovi protagonisti, non più gli eroi solitari, quasi sempre uomini alle prese con il male, ma donne, moderne, realizzate e impavide. La notizia su Der Spiegel mostra dunque una Svezia diversa, perfettamente integrata in un mondo globalizzato, che per la prima volta si sente "europea", anche per quel che riguarda gli aspetti più bui della società.