Il 9 maggio ’78 assassinarono Aldo Moro, ma quel giorno anche un giovane giornalista radiofonico morì all’insaputa di tutti. Una morte che s’intreccia con due vite, quella di Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, e quella di Carmelo Pecora, autore di questo romanzo, del personaggio principale di questa storia. Peppino Impastato, così si chiamava, viene ucciso dalla malavita di un paesino, poco lontano da quello natio di Carmelo Pecora, perché conduce una trasmissione radiofonica in cui denuncia la mafia locale, quella di Cinisi, un paesino a pochi chilometri dalla costa del Tirreno. Peppino è un giovane candidato alle elezioni amministrative che da lì a poco potrebbero portare lui, e alcuni suoi amici, a combattere con le armi del potere amministrativo, quella mafia che combatte nella notte, tra Blowing in the Wind e un saluto agli amici che ancora non sono andati a dormire. A farsi i fatti loro. Quelli che Peppino non sa farsi, perché l’unico modo per cambiare le cose è cambiare le cose, cambiare la mentalità delle persone, guardarsi attorno e puntare il dito, non voltarsi mai dall’altra parte. Ma Peppino intreccia la sua vita con quella di Moro, un destino strano, sinistro, che scalfisce appena la quiete di un paesino delle campagne siciliane. Due rapimenti, uno conosciuto, l’altro anonimo. Ma entrambi importanti, entrambe le vittime personaggi importanti alla lotta contro la mafia, contro le Brigate Rosse, tutti assassini senza scrupoli che non pensano, che agiscono per portare a termine i propri fini. Il 9 maggio del ’78 morirono due persone, Moro che intreccia così la propria triste storia con quella del personaggio di questo romanzo, lo stesso autore Pecora, ora ispettore capo della Polizia di Stato e dirigente delle Scientifica di Forlì, ma all’epoca dei fatti un giovane agente in servizio con altri due compagni sulla volante che per prima giunse in via Caetani, dove trovarono quella Renault rossa., e un giovane sconosciuto che rispondeva al nome di Peppino Impastato, e al quale Pecora vuole ridare quell’onore che i media non gli hanno concesso. Un intreccio che sembra uscire dalla mano di uno scrittore noir consumato, una storia tristemente vera, in cui le vicende personali di Pecora s’insinuano all’interno di vicende note di un passato che non potremmo, e non dovremmo, mai scordare.