Con la massaggiatrice-detective Ingrid Diesel e l’ex commissario in pensione Lola Jost… 

Non la faccio lunga e parto subito a presentare le protagoniste principali di questo Delitto nel vicolo dei desideri di Dominique Sylvain, Mondadori 2009.

Ingrid Diesel: massaggiatrice americana innamorata del fusto Maxime Duchamp che ha già una bella topa fra le mani, Khadidja Younis “con una gran massa di capelli e un sederino rotondo” che abita (guarda caso) proprio sopra di lei. Russa per parte di madre e irlandese per parte di padre, molto alta, muscolosa, capelli biondissimi e corti, carnagione chiara, occhi a mandorla color ghiaccio, zigomi sporgenti, bocca prorompente, denti forti, collo da giraffa, tatuaggio sulla schiena. Passato momento di depressione dopo il crollo delle Torri Gemelle ha girato il mondo apprendendo vari tipi di massaggio, ama camminare molto, veste in modo stravagante anche con giubbotto e colbacco. Per arrotondare lo stipendio fa lo striptease due volte alla settimana al “Calypso”, guida la Tingo e non fuma. Con il fisico che si ritrova sa difendersi e attaccare a meraviglia.

Lola Jost: ex commissaria in pensione, vero nome Marie-Thérèse, con un “fottuto carattere” e “neppure un campione di bellezza”, sua passione per i puzzle (sta costruendo la Cappella Sistina con cinquemila pezzi), voce rauca, accento strascicato, gambe interessanti se confrontate con il resto del corpo, porta gli occhiali, fuma e beve senza troppi pensieri.

Siamo a Parigi. Una banda di rapinatori di banche mette a segno un colpo grosso. Parte del malloppo consegnato da parte dell’innamorato di turno a Vanessa Ringer, una delle amiche con le quali Khadidja divide l’appartamento. Ritrovata in seguito strangolata e con i piedi tagliati. Chi indaga l’ottuso commissario Jean Pascal Grousset “tanto basso quanto povero di idee” chiamato “Nano da giardino” o semplicemente “Nano”. E ci sono pure le due nostre eroine a seguire le tracce dell’assassino tese a salvare il bel Maxime dalle grinfie della polizia.

Non manca il dottor Léger che ci dà qualche dritta sul possibile movente e un vecchio omicidio che ritorna a galla. Allegati amori, amanti, tradimenti, corse, lotte, botte e via discorrendo.

Un pappone floscio, moscio, incolore (non “prende”) pieno zeppo di disgrazie (un classico) ravvivato qua e là dalla “balena” Lola, il personaggio meglio riuscito. Tra mediocre e discreto ma oggi mi sento generoso.