Segretissimo da più di 40 anni propone al pubblico un ampio panorama della spy-story avventurosa da tutto il mondo. Negli anni 60, in seguito alla fortunata parabola di 007 nacquero epigoni letterari e cinematografici. Alcuni di loro sono diventati leggenda. Conosciamoli uno alla volta.

Nick Carter, N3 Sterminio per gli intimi, è forse il personaggio che maggiormente presenta legami con la tradizione narrativa d’intrattenimento dei tempi passati. Il suo nome cominciò a circolare negli Stati Uniti nel 1884 (tre anni prima della nascita di Sherlock Holmes), sulle pagine dei cosiddetti dime novel, i “romanzetti da un soldo” che circolavano nelle città della costa orientale americana, fino ad allora dedicati a personaggi del West quali Buffalo Bill e Billy the Kid, rivisti in chiave romantica e irrealistica. Nicholas Carter, indaffarato scrittore a tempo pieno di New York, ebbe più di un'intuizione fortunata. Prima di tutto decise di creare un eroe con il suo stesso nome, ma "raccontandone le avventure in terza persona, un espediente narrativo curioso, soprattutto per l'epoca. E poi il tono e l'ambientazione delle vicende tracciavano una linea netta con la tradizione dei dime novel. Il mito della frontiera cominciava a mostrare la corda, la realtà del West contraddiceva palesemente la visione romantica dei pistoleri. Si stava avvicinando la fine del secolo e la tecnologia e le comunicazioni, pur con qualche difficoltà, avevano conquistato le sterminate praterie, diffondendo anche nelle città dell'Est la realtà violenta e assai poco romantica di quelle zone selvagge, che ancora non erano stati, ma venivano definiti territori. Geronimo, l'ultimo indiano ribelle, si sarebbe arreso nel giro di un anno ponendo fine alla "conquista" del West che entrava in una fase nuova, più urbana della sua epopea. Quando Nick Carter cominciò a vivere le sue avventure, la stampa dell'Est riecheggiava ancora degli echi della violenta faida di potere di Tombstone, nella contea di Cochise, nel territorio dell'Ari zona. Gli Earp, uomini di legge sospettati di ricavare illeciti profitti da prostituzione e gioco d'azzardo, si erano scontrati con il clan della famiglia Clanton-McLaury, i Cowboy, la prima forma di malavita organizzata degli Stati Uniti. La resa dei conti era avvenuta per le vie di una cittadina mineraria in rapida espansione, un centro urbano con case in muratura, uffici, quartieri etnici e del vizio. I tempi erano cambiati e anche gli eroi dovevano adattarsi. Le avventure di Nick Carter, poliziotto di città impegnato contro malviventi e organizzazioni che dominavano nell'ombra interi quartieri, ebbero un successo tale da cancellare per sempre le ingenue imprese dei cavalieri delle praterie. Il personaggio riscosse una fortuna così duratura ed eclatante da convincere Engel Stenton, editor e agente letterario d'assalto degli anni Sessanta, a rispolverarlo adattandolo al nuovo filone della spy-story. Il nuovo Nick Carter, ufficialmente nipote del suo antesignano del West, fu portato sulle pagine di una cinquantina di romanzi da un pool di autori coordinati da Stenton, ma che continuarono a firmarsi con il nome del protagonista. Uomo di punta della superagenzia AXE, un organismo decisamente più dinamico ed efficiente della CIA, considerata per tradizione narrativa solo un organismo di bizantina burocrazia, il nuovo Nick Carter è un superuomo nel senso più classico del termine. Allenato in tutte le micidiali tecniche di lotta giapponese, pratica gli sport più pericolosi con una disinvoltura da campione, e si muove con dimestichezza e violenza in ogni ambiente. Come il "vecchio" Carter trasferì le sue avventure dalle praterie alla città, il "nuovo" Nick viene spedito in ogni angolo del mondo alla ricerca di esotiche emozioni da offrire al lettore, assieme a una sana dose di sesso e violenza. Suoi compagni inseparabili una serie di ferri del mestiere, irrinunciabili per un agente segreto che si rispetti. La Luger, affettuosamente chiamata Wilhelmina, evoca una teutonica efficienza, coadiuvata dal micidiale stiletto Hugo e da Pierre, una... pallina piena di gas venefico che il nostro porta disinvoltamente negli slip, pronto a servirsene quanto a liberarsene durante gli incontri intimi con le bellezze di turno. E queste sono davvero affascinanti e numerose, come dimostra anche il romanzo Nick Carter: Trenta denari per Judas (The Judas Spy), un'avventura esotica sullo sfondo di un’Indonesia quasi salgariana, tra pirati, ex nazisti e bellissime fanciulle, disponibili, pericolose e dotate di un coraggio senza pari, immaginate per stuzzicare il lettore, ma in nessun caso semplici bambole da intrattenimento, come molti detrattori hanno voluto far credere. Quest'avventura, come i migliori romanzi della serie (che tra gli altri riconoscimenti ha meritato anche una menzione nella Who Done !t, a Guide to Detective; Mystery and Suspense Piction di Ordean A. Hagen, una vera bibbia del genere), preferisce lasciare la Guerra fredda sullo sfondo, dando spazio all'azione, al doppio gioco, all'intrigo più classico. Forse Nick Carter può sembrare oggi un personaggio sin troppo semplice, ma il suo autore costruisce una vicenda complessa nella quale si permette anche di citare Lord Jim di Conrad in una maniera più che casuale. Senza un attimo di sosta Nick lotta contro uno dei suoi nemici giurati, Judas, ex criminale nazista sfigurato, arche tipo dell'arcinemico che ogni eroe seriale incontra prima o poi nel corso della sua carriera. E, in questa lotta, Nick è solo quanto il suo avversario, due dinosauri che si affrontano scordandosi di ogni ideologia e persino della realtà del loro tempo, in una giungla che è davvero l'ultima frontiera.