Il mai nato, come dire nulla di nuovo sul fronte dell’horror (e sì che David S. Goyer, sua la regia, è lo sceneggiatore di Batman Begins e Il cavaliere oscuro…), se non un esorcismo a due, un rabbino e un sacerdote cattolico, che va segnalato non fosse altro che per il momento un po’ burrascoso che separa le due fedi (vedi il caso Williamson…).

La storia: la giovane Casey Bell è afflitta da orribili visioni demoniache con al centro un bambino…

Instillato il dubbio sulla reale natura delle visioni, la prassi è quella solita: prima la scienza poi la religione, prima la TAC poi la Bibbia (e la Torah). La prima in parte ci azzecca (vedi la diagnosi oculistica), ma spetta alla seconda cavare le castagne dal fuoco, o perlomeno tentarci visto che l’entità soprannaturale alla ricerca di un corpo con quale rientrare a pieno titolo tra gli umani (un dybbuk, secondo l’antica tradizione ebraica) è particolarmente riottosa.

In un tripudio di effetti digitali, il film cerca di darsi un tono e una maniera ma è certo che così facendo offre il fianco e qualcosa di più all’inevitabile parodia che immancabilmente seguirà in film tipo Epic Movie.

Odette Yustman è pronta a pendere il posto, perlomeno nella categoria “bellezza” di Jennifer Connolly, mentre Gary Oldman quando sbuca da dietro l’angolo col librone degli esorcismi tra le mani, fa un po’ tenerezza…

A mente fredda Il mani nato pare a tratti L’esorcista (le teste girate e le spider-walk pullulano…), girato a 18 fotogrammi al secondo e proiettato a 24 (accelerato insomma…).