Nato a Manchester da fervente famiglia cattolica, Danny Boyle, manifesta sin da giovanissimo una grande passione per il cinema, rivelandosi versatile e originale  fin dall’esordio in Piccoli omicidi tra amici (Shallow grave) del 1994, tratto dall'omonimo romanzo di John Hodge.

In questa commedia nera, ambientata a Edimburgo, tre amici, due uomini e una donna, scoprono che lo sconosciuto al quale hanno subaffittato una stanza  del loro  appartamento è morto lasciando una valigia colma di banconote. Eliminato il cadavere e liquidato due malviventi in cerca del malloppo, cominciano a dilaniarsi tra loro.

Interpretato da Ewan McGregor, Christopher Eccleston e Kerry Fox è un thriller macabro che riesce a riscattare con cinico umorismo le molte inverosimiglianze narrative.

Il film segna anche il sodalizio con lo sceneggiatore John Hodge e l’attore Ewan McGregor.

Boyle da subito ci abitua a personaggi difficili che non  nascondono egoismo, avidità, dipendenza dal consumo e una spiccata predisposizione a tradire senza rimpianti amore e amicizia.

Come confessa il giovane tossicomane Mark Renton, mentre si allontana col bottino, nella camminata finale del successivo film cult Trainspotting, del 1996 ispirato al libro di Irvine Welsh che tratta in maniera ironica e grottesca il tema della droga.

Il protagonista, Ewan McGregor, sogna di cambiare pagina e iniziare una nuova vita: proprio quella che deprecava all'inizio del film. 

Il regista  partecipa alle vicende dei suoi personaggi senza mai addentarsi in maniera intrusiva,  senza fare domande o  rilasciare giudizi, mentre rincorrono a perdifiato le loro ossessioni: il consumo di eroina, di sterline, di sole, di amore, che creano dipendenza e un bisogno impellente di averne ancora e subito.

Ewan McGregor  acquista notorietà proprio grazie all'allucinata interpretazione di Trainspotting e  il film ottiene svariati riconoscimenti tra i quali la candidatura agli Academy Awards per il miglior soggetto non originale.

Nel 1997 il regista viene chiamato negli Stati Uniti per girare le disoneste avventure amorose della coppia McGregor-Cameron Diaz, in Una vita esagerata (A life less ordinary) e successivamente Ewan propone a Danny la realizzazione della trasposizione cinematografica del romanzo di Alex Garland, The Beach.

La produzione però scrittura Leonardo Di Caprio, senza consultare il regista, che aveva già promesso il ruolo all'amico McGregor. Il fatto decreta la rottura tra i due.

Richard, un turista americano in cerca di avventure, a Bangkok, entra in possesso della mappa di una paradisiaca isola segreta e decide di raggiungerla in compagnia di una coppia di giovani francesi, Etienne e Françoise. Dapprima si convince  di aver trovato il luogo più bello ed incontaminato del mondo dove vive una comunità di moderni hippies, capitanata da Sal (Tilda Swinton); un gruppo apparentemente coeso e ospitale. Nessuno però deve sapere dell'esistenza dell'isola, pena la perdita della sua bellezza, gli abitanti si crogiolano nell'egoismo, scioccando l'ingenuo Di Caprio che aperti gli occhi cercherà presto in tutti i modi di andarsene...

Pieno di citazioni, da Conrad al Signore delle mosche, The Beach si perde rapidamente per strada come il suo protagonista.

Una vita esagerata, né The beach  convinceranno pubblico e critica.

Nel 2003  dirige Cillian Murphy (attore dallo sguardo inquietante che verrà in seguito  utilizzato da altri registi per impersonare quasi sempre personaggi negativi) nel thriller horror-apocalittico 28 giorni dopo.

In Inghilterra un gruppo di animalisti irrompe in un laboratorio dove alcuni scimpanzè vengono sottoposti alla visione forzata di immagini violente.

Il ricercatore che li studia  avverte gli attivisti che gli animali sono affetti da un virus sconosciuto e pericoloso. Malgrado ciò i membri del commando decidono di liberare gli animali, da cui vengono immediatamente attaccati.

28 giorni dopo Murphy si risveglia in una Londra deserta e spettrale. E' solo l'inizio di un'avventura dai risvolti terrificanti, dove l'uomo civilizzato si confermerà la belva peggiore...

Nel 2004 passa alla commedia col film Millions e nel 2007 filma il fantascientifico Sunshine, scritto da Alex Garland, un omaggio a 2001: Odissea nello spazio, Solaris e Alien che racconta dell’equipaggio della Icarus II in missione verso il Sole per alimentarlo con un ordigno nucleare  in grado di rigenerare le reazioni termonucleari di un sole ormai in via di spegnimento...

Film non privi di interesse ma che cadono presto nel dimenticatoio fino all’arrivo dell’attuale The millionaire uscito nelle sale il 5 dicembre 2008.

Dopo gli amici tossici, le odissee solari, le spiagge incontaminate, le sterline piovute dal cielo, il regista scozzese entra in uno studio televisivo di Mumbai per osservare la vita di Jamal Malik, protagonista di una favola mediatica in cui si avverano i desideri.

Un soggetto da classico del melodramma che il regista è riuscito a trattare con linguaggio dinamico e contemporaneo e con un  ritmo crescente che appassiona e non delude fino alla fine.

Il film girato in un India miserabile ma carica di vitalità, ha realizzato con sole 10 copie oltre 35.000 dollari nel suo primo week end ed è diventato un  favorito alle prossime nomination per gli oscar.

Anche a Bologna è presente in una sola sala (Odeon) sempre gremita.

Jamal nato negli slum di Mumbai (sede dei recenti atti terroristici)  trova come unica forma di riscatto la partecipazione all’edizione indiana di Chi vuol essere milionario (identico, format e  colonna sonora, a quello condotto da Jerry Scotti) e arriva fino alla soglia dell’ultima domanda  a giocarsi 20 milioni di rupie.

La storia scritta da Simon Beaufoy (The full monty) dal romanzo Le 12 domande di Vikas Swarup consiste in un incastro di flash back.

Brutalmente interrogato e torturato dalla polizia di Mumbai perché sospettato di aver barato al quiz, Jamal durante l’interrogatorio rivive le tappe della sua inarrestabile successione di vincite, dove ogni domanda riporta alla mente un episodio del passato che gli suggerisce la giusta risposta. Nell’inarrestabile ascesa il giovane acquisterà popolarità mediatica offuscando quella dell’arrogante conduttore del programma, Prem Kumar, e suscitandone le ire.

Privato della madre negli scontri tra musulmani e indù. Ridotto schiavo a mendicare come in Oliver Twist. In fuga col fratello Salim e la bambina Latika di cui resterà sempre innamorato.

Per Jamal rispondere ai quiz non sarà una questione di danaro ma l’unico modo per ritrovare l’amore, che trionferà solo nel balletto bollywoodiano finale, da non perdere, sui titoli di coda.

 

Anche qui Boyle ripropone le sue corse affannate e i treni e non rinuncia all’immancabile tuffo nella latrina più sporca di tutta l'India... 

 

Il film ha vinto il premio del pubblico al Festival di Toronto.  

Filmografia

Piccoli omicidi tra amici (Shallow grave, 1994)

Trainspotting (1996)

Una vita esagerata (A life less ordinary, 1997)

The Beach (2000)

28 giorni dopo (28 days later, 2003)

Millions (2004)

Sunshine (2007)

The Millionaire (Slumdog Millionaire, 2008)

 

Pare che Boyle abbia annunciato l’avvenuta firma dell’intero cast di Trainspotting  per il sequel tratto dal romanzo Porno (2002) di  Irvine Welsh, che riprende la storia interrotta nel primo capitolo, e giurato che dopo The millionaire recupererà  il suo sano cinismo di sempre. 

Che il Natale sia con voi!