Paola Rambaldi originaria  di Argenta, Ferrara, vive attualmente a Monte San Pietro, Bologna. Lettrice assidua, scrive storie noir  ed è appassionata da sempre di cinema. Dal 2000 a oggi i suoi racconti ambientati nella Bassa padana degli anni cinquanta  si sono piazzati ai primi posti in una sessantina di  concorsi letterari e sono stati stampati in libri e antologie. Ha pubblicato le raccolte  La fudrera – Ed. REM  e Bassa e nera – Ed. Pontevecchio.  

 

Un collega le aveva suggerito di farsi fotografare vestita da Zorro con tanto di spada sguainata  sullo sfondo di uno  schermo bianco per evitare di dover spiegare la scelta del gioco di parole schermitrice (bulimica utente di grandi schermi) ma con lo scanner fuori uso l’interessata aveva sottomano solo questa foto.

Avida di storie fin da piccola si avventura per  multisale e cinema d’essai preferibilmente da  sola (per non dover discutere con altri sui film da vedere, sorbire commenti durante la proiezione o, peggio ancora, essere costretta a sgomitare l’accompagnatore che approfitta di quelle due ore per una pennichella ristoratrice, possibilmente russando).

Cinema prediletto: il multisala, per via dei megaschermi, delle poltrone spaziose che consentono di stendere e accavallare le gambe e dei vasti parcheggi a più piani, dove le prime volte uscendo ci si fa cogliere dal panico quando non si ritrova più l’auto (e dove all’ultimo spettacolo, la vigilanza, non tenendo conto di pellicole tipo King Kong che sforano le tre ore, la  rinchiude sadicamente, rendendosi irreperibile e  costringendo l’utente a rientrare in taxi).

Orari preferiti: i primi due spettacoli pomeridiani.

Posto più ambito: fila dieci,  posto undici. Se la schermitrice non si accorge per tempo che le è stato assegnato un laterale entra  già maldisposta.

Detesta le bigonce di popcorn e  le pizze appestacappotti in tagliere, con tanto di forchetta e coltello che cigolano instancabili per tutto il film. I cellulari lasciati accesi, perché “tanto chi vuoi che chiami?” A cui segue “no, no dimmi pure, è già iniziato ma non sta ancora succedendo niente…”

Solitamente arriva in anticipo, per scorrere sui mini-schermi in ingresso le immagini in contemporanea dei nove film in programmazione. Da questa postazione si  possono seguire anche film splatter e  pellicole vietate ai minori, coi bambini in fila per il cartone animato,  con gli occhi fissi su Saw III o Hostel II, a domandare “papà, perché dopo che hanno levato col trapano un occhio a quel signore, i suoi amici adesso glielo tagliano via con le forbici?”

Che lo schermo sia con voi!