In diciannove minuti possono accadere molte cose, si ha il tempo di riflettere su una intera esistenza, ma possono avvenire anche delle stragi che lasciano dei segni indelebili e che, anche se si ascolta la notizia solo dalla tv si resta senza parole, perchè molto spesso e sempre più spesso, avvengono. E purtroppo queste stragi sono compiute nelle scuole da ragazzi poco più che adolescenti.

La scrittrice Jodi Picoult su questo argomento ha scritto un romanzo dal titolo appunto di Diciannove minuti dove non solo racconta una storia affidata a più voci ma avviene che i personaggi si trovano in situazioni estreme e devono fare difficili scelte.

L'autrice è nata e cresciuta a Long Island. Ha studiato a Princeton scrittura creativa e ha conseguito un master in pedagogia a Harvard. Prima di dedicarsi alla scrittura ha fatto vari mestieri e il suo primo

Jodi Picoult
Jodi Picoult
romanzo lo ha scritto mentre aspettava il primo figlio.

Nei suoi romanzi affronta sempre problematiche complesse come La custode di mia sorella (anche in edizione TEA) dove si affrontano problemi come la fecondazione assistita, l'utilizzo di cellule staminali, la clonazione. Tutti argomenti attuali e interessanti.  

Sterling è una tranquilla cittadina americana dello New Hampshire dove non succede mai nulla, fino a quando accade l'impensabile: un ragazzo di diciassette anni, Peter Houghton compie una strage di studenti nel suo stesso college. Cerca a sua volta di uccidersi, ma la polizia riesce a impedirlo e lo arresta. Con il "mostro" sbattuto in prima pagina e in prigione, l'intera comunità — genitori, amici, fidanzati, conoscenti delle vittime — straziata, fatica a fare i conti con una realtà peggiore di un incubo: vite stroncate, altre storpiate, deturpate per sempre. Per ironia della sorte, tra i feriti c'è anche Josie Cormier, testimone chiave e figlia del giudice incaricata del processo. E fra i professori del college c'è il padre di Peter, che da bambino era amico di Josie. Ciascuna delle persone coinvolte tenta, fra passato e presente, di comprendere i perché di ciò che è successo in un dialogo a più voci intenso e spiazzante perché fa capire come la realtà sia perversamente complessa, come gli studenti modello possano rivelarsi degli aguzzini e come i mostri possano rivelarsi vittime disperate, in un'età in cui quanto è maggiore il bisogno di amore e comprensione, tanto minore è la capacità di mostrano, un'età in cui le insicurezze spingono, al conformismo che non tollera diversità. Sono tante le domande che pone Jodi Picoult e sono tutte importanti: è possibile che un figlio possa dimostrarsi un perfetto estraneo agli occhi dei propri genitori? Che cosa significa essere diversi nella nostra società? Fino a che punto può arrivare il desiderio di vendetta da parte di una vittima? E soprattutto: che diritto ha, chiunque, di giudicare gli altri?

Diciannove minuti di Jodi Picoult (Nineteen Minutes, 2007, traduzione Lucia Corradini Caspani, Editrice Corbaccio, collana Romance, pag. 614, euro 19,60)

ISBN 978-88-7972-932-1