La scrittrice Jodi Picoult nei suoi romanzi affronta sempre temi molto controversi che affascinano il lettore che si pone domande di come avrebbe lui risolto la questione posta dalla autrice.

L’ultimo suo romanzo, che ora viene pubblicato da Corbaccio si intitola L’altra famiglia (Sing You Home, 2011) e affronta la problematica dei gay e della possibilità di avere figli.

La protagonista è una musicoterapeuta, si chiama Zoe Baxter e desidera ardentemente avere un figlio. Con suo marito Max ha sempre cercato di rimanere incinta e dopo aborti multipli e problemi di infertilità, sembra che il suo sogno stia per diventare realtà, finalmente riesce a portare avanti la gravidanza ma, beffa del destino, dopo qualche mese abortisce. E’ un vero dramma che porta alla rottura del matrimonio.

Il marito si mette a bere, mentre Zoe si tuffa nel lavoro di musicoterapeuta in ospedale lavorando a stretto contatto con Vanessa una consulente. Dopo poco l’amicizia con Vanessa si trasforma, con sorpresa di Zoe, in amore.

La sua idea è sempre di avere un bambino e si ricorda che ci sono ancora embrioni congelati che non sono mai stati utilizzati da lei e l’ex marito che nel frattempo è entrato a far parte di una chiesa evangelica, il cui carismatico pastore - Clive Lincoln - ha promesso di combattere l’omosessualità che ha minacciato valori tradizionali della famiglia in America. Questa missione diventa personale per Max, quando Zoe e la sua partner dello stesso sesso dicono che vogliono il permesso di usare gli embrioni per avere un bambino.

Il caso finirà in tribunale qui si scontreranno due opposte visioni della vita, del matrimonio, dell’unione di persone dello stesso sesso.

Una battaglia legale che avrà un finale sorprendente.

un brano:

Si perdono le chiavi, il portafogli, gli occhiali. Si perde un lavoro. Si perde peso. Si perde il denaro. Si perde la memoria. Si perde la speranza; si perde la fede. Si perde il senso dell’orientamento. Si perde traccia degli amici. Si perde la testa. Si perde una partita a tennis. Si perde una scommessa. Si perde un bambino, o almeno così dicono. Ma io so esattamente dov’è.

L’autrice: 

Jodi Picoult, la regina del legal thriller della nuova America, vive ad Hanover, New Hampshire, con il marito, i tre figli e numerosi animali domestici. Nel 1992 ha scritto il suo primo libro e da allora ha venduto 12 milioni di copie in tutto il mondo. Ha vinto numerosi premi letterari fra cui il New England Bookseller Award for Fiction, il Book Browse Diamond Award, il Fearless Fiction Award, il Virginia Reader’s Choice Award e molti altri ancora americani e inglesi. Da La custode di mia sorella è stato tratto nel 2009 il film di Nick Cassavetes con Cameron Diaz e Alec Baldwin.

La “quarta”: 

Zoe Baxter per dieci anni ha cercato disperatamente di avere un figlio e finalmente il sogno suo e del marito Max sembra diventare realtà: ormai è al settimo mese di gravidanza. Ma il sogno è destinato a tramutarsi in un incubo. Anche questa volta Zoe non riesce a portare a termina la gravidanza e il suo matrimonio non regge di fronte a questo ennesimo, grande dolore.

Zoe si rifugia nella sua professione di musicoterapeuta e insieme alla collega Vanessa cerca di aiutare un adolescente che ha tentato il suicidio. Fra le due nasce un’amicizia profonda che, con grande sorpresa di Zoe, è destinata a diventare amore. Al punto che Zoe spera di poter costruire una nuova famiglia e di avere con Vanessa quel figlio tanto desiderato, grazie agli spermatozoi conservati da lei e Max in una banca del seme. Ma Max si oppone con tutte le sue forze all’idea che Zoe possa avere un figlio, che lui rivendica anche come suo, insieme a un’altra donna. Il caso finisce in tribunale, dove si scontreranno non solo Zoe e Max, ma anche due concezioni diverse e opposte della famiglia, e dove i sentimenti più profondi e radicati di ciascuno verranno alla luce, fino all’inatteso e sorprendente finale.   

L’altra famiglia di Jodi Picoult (Sing You Home, 2011)

Traduzione Lucia Corradini Caspani

Corbaccio, collana Romance, pagg. 446, euro 18,60