Scaraventati sotto copertura behind enemy lines, senza acqua, senza viveri, senza nulla se non il proprio corpo e un ideale (la libertà), quanto mai difficile da perseguire. Ma nessun film su un tema simile potrebbe considerarsi tale se ad essere trascurati fossero gli incerti del mestiere, incerti che da sempre chiamano in gioco il precario equilibrio della copertura sempre a rischio tracollo. Stavolta il problema non è sul versante del “non saper fingere”, quello riesce molto bene, ma su quello del “non volerlo più fare. Colpa, molto semplicemente, di una passione bruciante che nasce tra l’infiltrata doppiogiochista che osserva, e l’oggetto osservato, passione che non sarà priva di tragiche conseguenze.

Gran parte del senso di Lussuria –Seduzione e tradimento, opera del taiwanese Ang Lee, doppio premio a Venezia 64 ossia Leone d’oro come miglior film e Osella per la migliore fotografia al grande Rodrigo Pietro (premio, il primo, che ha suscitato più di qualche mugugno visto che allo stesso Lee era andato un altro Leone solo due anni fa con Brokeback Mountain), sta nel resoconto di questo viaggio senza ritorno di una giovane donna dietro le roccaforti nemiche che annoverano un solo avversario, il Sig. Yee (Tony Leung Chiu Wai, icona del cinema di Hong Kong, non solo con Wong Kar-way, da Ashes of time a 2046 esempio, ma anche protagonista di uno dei più bei film di John Woo ossia Bullett in the head). Lee, sempre più maestro e maestoso, sa come toccare i tasti giusti per arpionare l’attenzione di chi guarda e trascinarla dove vuole: appaga il lato thriller con tutti gli annessi e connessi della “missione”, scava nel lato melodramma (con gli sguardi sottecchi e il finale tragico), incendia lo schermo con delle scene di sesso che lasciano basiti per intento (come rappresentare una passione più forte di qualsiasi calcolo e ideologia?) e per intensità (molto più in là di quelle tra Halle Berry e Billy Bob Thornton in Monster’s Ball – L’ombra della vita), dà l’ennesima lezione di regia dimostrando come rendere epica una interminabile partita di mahjong.

Ma Lussuria - Seduzione e tradimento funziona benissimo anche come grandioso spettacolo sulle intersezioni tra vita ed arte, dove la prima finisce spesso col somigliare ad una rappresentazione teatrale dove lo spettatore è la ragion di stato e il prezzo del biglietto è la vita stessa.

Basta così, perché Lussuria - Seduzione e tradimento è il tipico film di cui è impossibile (quasi…) scrivere perché va solo visto.