Un gli si sta dietro. A chi? A i mi' Arter Ego. Parte la mattina all'aeroporto d'Ampugnano co' su' libracci (due o tre) e incomincia a camminà sulle su' zampine secche in su e in giù in su e in giù che un finisce mai co' i rischio anche d'esse investito dalle macchine pe' ave' la testa sempre fra le nuvole. Poi la sera in terrazza di novo co' su' libracci, e poi nello studiolo (c'entra appena), a picchiettà su i computere, a fa dannà l'anima alla Chiara Bertazzoni o a i Pachì da quanti arti'oli gli manda, e ora anche alla Sabina Marchesi pe' i sito d'Avangarde o come cavolo si chiama. Un c'è verso di fallo sta fermo, di fallo sta bonino un attimo che si rigira da tutte le parti come morso dalla tarantola.

Ma poi i che legge! Urtimamente s'è beccato i malloppone libraccione di Renato Giovannoli Elementare Wittgenstein! (i titoli li 'opio pari pari), un coacervo di giallo e filosofia da fa andà in acqua i cervello. E così s'è ritrovato in mezzo a tutta una zorfa di personaggi e scrittori di giallo (inteso in senso lato) come Ormesse (soprattutto), Filo Vance, i Poe, l' Agata, ecc…(e fin qui tutto bene), e in mezzo ad una serie di filosofi come Viggeste, Cartesio, Libenizze, Pirce, Poppe, Edigge, ecc..(e ora tutto male). Già alla differenza di concetto fra deduzione, induzione e abduzione s'è sentito quasi male ma ha continuato lo stesso duro come una pina. Accidenti a lui!

Un contento di questo s'è buttato su La scienza di Sherlock Holmes, di E.J.Vagnere palloso peggio di primo con tutte quelle sbrodolate su Ormesse che mi so' quasi addormentato.

E poi…e poi lo volete sape'? S'è commosso a legge Maisie Dobbs di Giacheline Vinspeare, una storiella la'rimosa di questa Maisie nell'Inghirterra dell'anni Trenta che è rimasta sola co' i babbo e lavora e studia e studia e lavora. E poi fa l'infermiera volontaria e ha una storia sentimentale semprice e pulita da fa venì i latte a ginocchi e poi apre un'agenzia di investigazione. Insomma una vera palla senza sesso e senza un filo di sangue. E lui che stava lì lì pe' ave' i lucciconi. L'avrei sbranati tutti e due, lui e la Dobbe!

E la volete sape' un'artra? S'è quasi sdilinquito quando sugli scaffali d'una libreria di Siena (un fo i nome pe' un fa pubbricità) ha visto i Leggerissimo (così lo chiama lui) E' di moda la morte di Raulle Montanari una serie di raccontini, ini ini, tutti leccatini e intellettualini che un vi di'o scritti in un libriccino ino ino che facea pena a vedello. Ma la corpa un'è di Raulle ma di

qui bischero dell'editore che gliel'ha pubbricato e della su' sorella Marina (di Raulle) che se un ci fosse stata e un l'avrebbe scritto. Ma guarda a vorte i Destino com'è infame! (per noi lettori).

I corpo di grazia m'è arrivato co' Autentico assassinio di Maurizio Bettini, una freneti'a indagine firologi'a-poliziesca sulle tracce di vero autore di Candido di Vortere. Io, poi, a parte qui bippe di mi arter ego che c'è andato in brodo di giuggiole, vorre' sape' a chi interessa una storia come questa tutta cerebrarina e intellettualina. O Bettini ritorna a insegnà firologia crassica e lascia sta i giallo! Fammi i piace'…

Ma guarda con chi deo convive. Un poteo esse l'arter ego, un di'o d'un assassino, troppa grazia sant'Antonio, ma armeno d'un omo politi'o che tanto quarcosa la combina sempre o ruba o sniffa la coca o va a puttana maschio o femmina che sia o comunque rompe sempre i bippe alla gente. E io dentro di lui ci sare' stato com'i ragno ni su bu'o. Niente. Anche noi Arter Ego ci sa i proprio destino. A me è toccato questo, ragazzi. Avete visto poi i che legge. L'ho già detto ma lo ripeto. Libracci da brucià sulla piazza come facea i San Bernardino a Siena e i Savonarola a Firenze. E allora a i rogo! A i rogo!

Accidentavvoi!