La doppia ipotesi del titolo (ma quello originale non vi accenna proprio...)è quella classica: legittima difesa per difendersi da uno stupro oppure omicidio? La vittima, il commesso di un negozio di dischi, la presunta omicida, Nora Timmer, braccio destro di Ford Cole (Ray Lyotta) ex poliziotto, ora procuratore e con un futuro prossimo da sindaco. Siccome la lotta al crimine paga sempre e dovunque e una delle parole d’ordine della campagna elettorale del procuratore è “Ucciderò Isaac Duperde”, un boss della malavita che controlla mezza città, è chiaro che una vicenda del genere a ridosso delle elezioni non può che nuocere al rampante procuratore. È per questo che il povero Cole ha solo quattro ore, dall’una alle cinque del mattino, per risolvere il caso (da notare come al povero Lyotta ne toccano solo quattro mentre a Scorsese tutta la notte e a Hill addirittura quarantotto e poi ancora quarantotto…), prima che la stampa, imboccata dalla polizia, si appropri della notizia. Doppia ipotesi per un delitto di  Wayne Beach, è un florilegio di verità contundenti, nel senso che qualcuno mente e qualcuno dice il vero, di doppi giochi (tripli no…), con dialoghi fitti e flash back a volte menzogneri, con un moscio richiamo a I soliti sospetti, un’esplosione che dimostra soltanto come il budget degli effetti speciali fosse ridottissimo, il tutto condito con un ritmo soporifero nonostante il lasso temporale assai ridotto. Insomma, non c’è pane per gli affamati di thriller né cicoria per gli amanti del noir. Alla fotografia il direttore della fotografia dei film di Christopher Nolan, il grande Wally Pfister (Memento, Insomnia, Batman Begins, The Prestige), ma neanche questo basta.