Il romanzo di Sherko Fatah dal titolo Terra di confine è stato definito il primo romanzo del dopoguerra iracheno ed è stato premiato in Germania come miglior romanzo d’esordio del 2001.

L’autore è nato in Germania nel 1964 da padre curdo e madre tedesca, ha trascorso buona parte della sua infanzia in Irak, ed al suo rientro in Germania a Berlino Est ha studiato storia dell’arte e filosofia.

Nel romanzo seguiamo le avventure di un contrabbandiere che si muove in una zona non ben precisata ma che possiamo ritenere sia tra Iran, Irak e Turchia e lui accetta grosse somme di denaro dai ricchi del suo paese per andare in Turchia e riportare indietro articoli sotto embargo. Un lavoro pericoloso sia per incontri con militari di guardia e predoni. Ma non solo deve anche attraversare zone minate e lui solo è riuscito a tracciare un percorso “sicuro”.

L’uomo fa questo lavoro per mantenere la famiglia ma scopre che il suo figlio maggiore di tredici anni, studiando in una scuola coranica, è stato sedotto da idee fondamentaliste.

Improvvisamente il figlio scompare ed allora il padre intraprende un suo ultimo e più pericoloso viaggio alla ricerca del figlio e di una verità che gli viene continuamente negata

 

Premiato in Germania come migliore romanzo d’esordio del 2001, Terra di confine è guerra nel deserto, è terra senza legge, violenza, embargo. Il protagonista è un contrabbandiere, uno dei pochi a sapersi muovere sulla frontiera minata a nord dell’Iraq. Un territorio infestato di militari, ladri e torturatori dei servizi segreti. L’uomo è immerso nel paesaggio, impegnato solo a sopravvivere, fino a quando scompare suo figlio, accusato di terrorismo. Un romanzo attuale come il disastro iracheno, metafisico come ogni conflitto, una voce universale che apre gli occhi, e il cuore, su una realtà anche nostra.

Terra di confine di Sherko Fatah (Im Grenzland, 2001, Traduzione Cristina Vezzaro, Isbn Edizioni, collana I Libri di Isbn, pag, 249, euro 14,00) - ISBN 978-88-7638-056-6