Situato tra Il giustiziere della notte, sempre del 1974, di  cui qualche critico afferma che questo sia l’instant-remake anche se uscito prima nelle sale italiane, e Un borghese piccolo piccolo, del 1977, che con ben altra raffinatezza modula lo stesso tema, Il cittadino si ribella di Enzo G. Castellari (pseudonimo di Enzo Girolami), sceneggiatura di Massimo De Rita e Dino Maiuri, affronta un tema assai caro alla cinematografia italiana dell’epoca: l’impotenza delle forze dell’ordine di fronte alla criminalità.

Non a caso le prime inquadrature offrono una specie di sintesi delle violenze (dallo scippo all’omicidio) a cui il comune cittadino può andare incontro in una metropoli che ben presto assumerà i connotati di Genova, tanto prediletta dai registi di polizieschi quanto negletta, almeno fino a pochi anni fa, dai colleghi romanzieri.

La vicenda ruota però attorno alla vicenda privata dell’ingegnere Carlo Antonelli (interpretato da Franco Nero), vittima prima di un furto nel suo appartamento e poi di una rapina all’ufficio postale con lo sgradevole corollario di una fuga in auto in qualità di ostaggio. Che Castellari tenti di dare un nobile retroterra ideologico (si sa, questi film all’epoca sono considerata parafascisti…) alla progressiva metamorfosi del pacifico professionista in un giustiziere (non infallibile, ché all’inizio fatica a entrare nella parte e nel finale ha bisogno dell’alleanza con un piccolo malvivente, Tommy, per scovare i tre che l’hanno rapinato e malmenato) lo dimostrano due elementi: in casa Antonelli, all’inizio, compare, appeso al muro, un proclama partigiano che incita alla ribellione; e se lo spettatore non se ne fosse accorto, provvede lo stesso ingegnere, più avanti, a ricordare al suo pavido avvocato l’eroica ribellione di suo padre allo strapotere nazi-fascista.

Coperte provvisoriamente le spalle al suo eroe (sarà un caso che la scelta del protagonista sia caduta su Franco Nero, al tempo icona cinematografica del cinema poliziesco impegnato di Damiano Damiani?), Castellari svolge il suo intreccio in modo abbastanza prevedibile sullo sfondo di una Genova che, con la sua sopraelevata, il suo porto, le sue vie strette e tortuose, si presta magnificamente allo scopo.

La polizia (rappresentata da un impenetrabile Renzo Palmer reduce dai successi televisivi nella serie di Nero Wolfe) sembra rassegnata se non complice; i criminali coprono un’ampia gamma geografica che va dal veneto al meridionale passando per il genovese e il romano (il “bravo ragazzo” Tommy); l’unica figura femminile (se si eccettuano alcune comparse che hanno il compito di alzare, seppur di poco, la temperatura erotica del film) è quella della fidanzata di Antonelli (interpretata da Barbara Bach) a cui spetta il compito principale di dar voce all’istanza legalitaria assai debole nell’impianto del film.

Il regista concede e si concede qualche autocitazione: Guido e Maurizio De Angelis, che firmano la colonna sonora, appaiono anche in un frammento con il loro famosissimo leit motiv di …altrimenti ci arrabbiamo!, da poco uscito nelle sale; e in qualche sequenza (la Bach che scongiura il fidanzato di non comportarsi da pistolero del West, oppure il tiro al bersaglio contro il povero Tommy nel finale) emerge la discendenza indiscutibile del “polizottesco” dal “western spaghetti” che peraltro lo stesso Castellari aveva frequentato negli anni Sessanta (per esempio Vado, l’ammazzo e torno del 1967).

Certo, l’ingegner Antonelli ci mette un po’ prima di far fuori i suoi persecutori: e solo nel finale, dopo una serie di inutili appostamenti, denunce alla polizia e tentativi andati a vuoto; come giustiziere, il nostro eroe, visti i tempi, è discretamente moderato. Ma l’ultima sequenza del film ci consegna un deluso Nero a cui la polizia ha “scippato” la gloria di aver fermato i criminali che però finalmente sorride ascoltando un cittadino, imbufalito per l’ennesima aggressione impunita, che in questura minaccia di farsi giustizia da solo.

Il messaggio così, dopo una serie di ambiguità, arriva allo spettatore forte e chiaro.

 

Voto: 6