Mentre pare che l'inizio delle riprese slitterà a questa primavera o addirittura all'estate, apprendiamo da Richard Kelly qualche particolare in più su Southland Tales. Intervistato da about.com, il regista ventinovenne ha infatti rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua prossima fatica, descritta in precedenza come 30% thriller, 30% commedia, 30% musical e 10% fantascienza. Scopriamo così che il sito www.southlandtales.com, di cui avevamo già parlato in precedenza, è solo l'inizio. Kelly spera che "si svilupperà fino a diventare uno dei più estesi siti web mai costruiti per il lancio di un film. Siamo solo agli inizi ma sarà un vero e proprio compagno accanto al film. Una sito interattivo che evolverà man mano che andiamo in produzione, poi durante la distribuzione del film, e forse anche oltre. Non posso davvero parlarne troppo, al momento". Quanto alla misteriosa scritta "Internet è il futuro" che compare in apertura del sito, "possiamo dire che ha a che fare con la trama del film. In effetti praticamente tutto quello che c'è sul sito avrà qualcosa a che fare, a qualche livello, con la storia".

Diversi fan sono rimasti sconcertati dal fatto che il film sia stato etichettato come musical. Kelly non ha dubbi. "E' difficile descrivere il genere di questo film. Ci sono sequenze musicali nella pellicola, ma non si tratta puramente di un musical. In sostanza è un thriller, in sostanza è una commedia, e posso dire che in sostanza è un film di fantascienza. Decisamente è un ibrido di generi, ma questa cosa del musical è stata gonfiata a dismisura. E' che vogliamo sempre categorizzare tutto quanto. Dobbiamo mettere etichette sulle persone, vogliamo includerli in categorie, partiti politici, gruppi religiosi o razziali. Dopo un po' diventa assurdo. I film che faccio hanno un campionario di un po' tutto: non so come si fa un film che appartiene a una sola categoria. Suppongo che il mio cervello non funzioni in questo modo".

Kelly indica infine Southland Tales come il suo Pulp Fiction. "Credo che sia il modo migliore per descriverlo. Sono un ammiratore dei lavori di Quentin Tarantino e questa mia affermazione potrebbe suonare arrogante, però vorrei davvero fare un film grande come Pulp Fiction. Era il secondo film di Quentin e non voglio certo tentare di paragonarmi a lui, ma sento che questa pellicola sarà una storia più vasta ed epica di Donnie Darko. La mia speranza è di riuscire a catturare l'eccitazione dei film di Tarantino. C'è questa sensazione adrenalinica quando ne guardi uno. Quentin conosce il linguaggio del cinema meglio di chiunque altro".