Se non brilla per la regia dell’ultima pellicola Match Point con Scarlett Johansson, Woody Allen brilla per quello che riesce a dire nonostante la timidezza, il tono incolore e asettico. In conferenza stampa, queste le domande che gli sono state rivolte:

Che importanza ha avuto il tennis nella sua pellicola?

Quella di essere metafora per spiegare gli elementi del film, sostanzialmente l’importanza della fortuna nella vita, come grimaldello. Ne abbiamo paura perché non possiamo avere controllo sulla fortuna. Molto dipende da questo elemento e il campo da tennis è una buona metafora. Essere fortunati è più importante che essere bravi. Anche viceversa. A volte.

Come ha scelto la musica (ndr per lo più classica e da opera) per il film?

E’ stato naturale sceglierla, volevo essere convenzionale ed è stata la scelta più logica.

Cosa vuole significare quando afferma che il matrimonio è un intreccio di nevrosi?

Bisogna essere fortunati anche in amore. Se trovi qualcuno che ti comprende il matrimonio è una cosa che rafforza. Una coppia deve essere in sintonia come una radio affinchè ci sia armonia. Altrimenti si creano situazioni fastidiose e difficoltà. Si devono intrecciare gli impulsi nevrotici, conta più la fortuna di ogni razionalizzazione. Faccio un esempio sui gusti sessuali: se un pervertito incontra una frustatrice è una gran fortuna.

Si considera più bravo o più fortunato?

Sono molto fortunato. Ho la salute, ho un lavoro e una famiglia. Ho un piccolo talento e sono stato ripagato in maniera enorme. Artisticamente ho fatto delle cose terribili e non sono state rimarcate.

Nel film c’è una battuta che rileva il fatto che il protagonista abbia anche talento. E’ questo che lo salva?

Sì è vero ha talento, indubbiamente ma malgrado le sue attitudini è la fortuna a salvarlo. Il protagonista fa delle cose tremende e molto brutte e quello che desideravo, era riuscire a coinvolgere lo spettatore nelle sue malefatte per poterlo far comprendere meglio nel suo dilemma.

Parliamo della protagonista femminile, è la sua nuova musa?

Ho incontrato Scarlett per caso e l’ho trovata da subito eccezionale e molto dotata per la sua giovane età (ndr diciannove anni). Possiede bellezza, sensualità, carisma. E’ sofisticata, divertente. Non la chiamerei musa ma ispirazione.

Poi racconta che l’ombra della morte segna ogni nostra azione. In una mano abbiamo l’amore, nell’altra la morte. L’amore è un’arma efficace contro la paura della morte. E cade una specie di silenzio assorto nella sala. Tempo scaduto.