Secondo Mimmo, nome d'arte di un insegnante della scuola elementare De Amicis di Vicenza, i Demoni Tramvieri bloccano un autobus, atterriscono gli alunni, chiedono l'ausilio di una Volante, e mandano a monte una gita scolastica. Più che bigliettai in carne e ossa, sembrano apparizioni infernali scaturite da un racconto di King, quelle di cui riferisce Diego Neri sul Giornale di Vicenza del 22 ottobre. Tanto che nella città del Palladio ora ci si interroga sull'esistenza dei quattro, fantomatici Demoni Tramvieri di nome Ticketman, Capolinea, Fermata Prenotata e Sedile. Il sospetto è alimentato dalla capillare offensiva anti-portoghesi in atto da tempo da parte di Aim, con pattuglie di controllori appostati alle fermate delle linee cittadine. Ciò nonostante, a più di qualcuno sembra impossibile che si sia giunti a simili atti di prepotenza, e una strisciante campagna anti-Mimmo ha già cominciato a diffondere le sue voci.

Le presunte vittime restano i ventitrè alunni di quarta dell'elementare De Amicis, saliti a bordo del bus numero 5, e diretti al museo civico, dove è in programma una visita guidata. Venticinque i biglietti acquistati dai due insegnanti, un uomo e una donna. Il maestro Mimmo racconta che sta ancora finendo di obliterarli quando la macchinetta si blocca, e salgono sul mezzo i quattro Demoni Tramvieri. Una volta verificato che otto biglietti sono ancora da timbrare - così sostiene Mimmo - si scatena l'inferno: richiesta di documenti, impossibilità di spiegare l'accaduto, lunga discussione fino alla fermata dove scendono i bambini, intervento di una Volante, multe annunciate a lui stesso e ad alcuni imprecisati bambini, visita andata a monte. "E' strano che nessuno mi abbia segnalato l'episodio, come pure che i controllori fossero in quattro" dichiara a Neri Nicolò Franzoia, direttore di Aim Trasporti. In attesa delle versioni ufficiali di azienda e dirigenti scolastici, Gotico Padano appura che maestro Mimmo rischierebbe di finire sulla graticola. "E' il solito insegnante siciliano rompicoglioni - dicono in giro - e l'unico biglietto non obliterato era il suo". E ancora: "Non è vero che la gita è andata a monte, l'altra insegnante ha portato regolarmente i bambini al museo, mentre lui si fermava a questionare con i controllori".

"Un uomo della vigilanza ha 25 giorni di prognosi. Per fortuna danni al locale non sono stati fatti". Così dichiara Paolo Vacca a Serena Masetto, che sul Gazzettino del 24 ottobre riferisce dell'ultima "impresa" della Banda della Bandana. Riconoscibili per la parlata dalla tipica cadenza brasiliana, e il fazzoletto stretto sulla fronte a mo' di guerriglieri, i componenti di questa imprendibile gang imperversano da tempo in strade e locali del Nordest. Ultimo loro blitz al Drinking, pub molto "trendy" e sempre affollato dalle parti della piazza dell'Università di Treviso, dove la Banda della Bandana è entrata e ha palpeggiato cameriere e spintonato camerieri, fino all'intervento dell' addetto alla vigilanza, sfregiato a bottigliate di fronte a impotenti testimoni. La fuga prima dell'arrivo della polizia.

Sempre nel Trevigiano, a Vittorio Veneto, Il Gazzettino del 22 ottobre segnala un'ennesima replica di Arancia Meccanica, a opera di quattro  malviventi che si introducono nottetempo nella villa dell'imprenditore Armando Tonel per pestare e seviziare il suo figlio diciottenne, unico a trovarsi in quel momento nell'abitazione. Irrisorio il bottino della rapina, 150 euro, mentre il ragazzo, che porta il collare a causa delle lesioni subite, è ancora sotto choc e non riesce più a dormire. "Negli ultimi due anni la mia casa è stata oggetto di otto tentativi di scasso, tre furti, e ripetuti atti di vandalismo - dichiara Tonel - e non trovo casuale che questo accanimento nei mei confronti sia iniziato quando ho smesso di occuparmi della gara Vittorio Veneto-Cansiglio per avviare il progetto di Centro Guida Sicura Tz nell'impianto di Le Cave".

Nel frattempo Il Gazzettino di Udine del 22 ottobre segnala il boom dei Kalashnikov al "mercato" che si tiene quotidianamente dalle parti di piazzale della Repubblica. Dall'est europeo ne arrivano a camionate, cosicchè si può acquistarne uno a 400 euro; trattando, anche a 300. Si mormora che vada a ruba fra i cacciatori scatenatisi sulle tracce della pantera avvistata da una ventina di giorni ai confini tra le province di Vicenza e Treviso. Come riferito da Lucio Zonta sul Giornale di Vicenza del 25 ottobre l'ultima testimone è una donna che l'ha vista assalire un gruppo di cornacchie dalle parti di Crespano. "Come sindaco di Borso del Grappa - dichiara Zilio Ziliotto - non posso sottovalutare la segnalazione. Ma, conoscendo la conformità del territorio, ritengo improbabile che vi alligni una pantera. Vorrei tanto conoscere la donna che sostiene di averla vista".

Queste le parole di Zilio Ziliotto, mentre gli abitanti di Borso e dei paesi vicini si asserragliano in casa terrorizzati.