La collana “Il Giallo Mondadori” di ottobre (n. 3208) presenta I volti del mistero (2021), di Annamaria Fassio.

La trama

Sono storie di squallore e disperazione che vanno in scena lungo la via Emilia, tra camionisti e prostitute alla deriva. Storie che si immergono senza sconti nei temi caldi dell’attualità, come le morti bianche di chi rischia tutto in cima a un’impalcatura, o nelle ferite ancora aperte del nostro passato, come la tragedia del G8 vista con gli occhi di una ragazzina, arrivata da Amburgo piena di speranze subito infrante nella mattanza di una maledetta notte genovese. Storie di paure collettive, materializzate calandosi nella mente di un terrorista suicida, o di conflitti sociali, evocati dalla lotta di un popolo per la sua terra in Patagonia. Storie raccontate talvolta con taglio spionistico per un caso di omicidio che prende le mosse dalla Berlino divisa dal Muro, o con il gusto dell’horror per un pranzo di moderni cannibali. E poi c’è lei, il commissario Erica Franzoni, con le sue indagini che hanno il marchio inconfondibile della realtà vera. Delitti di stampo mafioso che incrociano moventi passionali, vendette maturate in ambienti scolastici, soldi e droga come piaghe universali, fino a un classico assassinio commesso sull’Orient Express in una cabina chiusa dall’interno. Storie di ordinaria follia in un caleidoscopico repertorio dei tanti, infiniti volti del mistero. La raccolta dei racconti dell’autrice italiana più amata del Giallo Mondadori.

L’incipit

Sono del Toro e mi piace ruminare pensieri e parole. Ho tempi lunghi e distesi. La fretta mi mette in ansia, rischio di perdermi. Mi piace prendere strade non previste. Per fortuna non mi sono mai smarrita. A volte però, quando scrivo, mi perdo per delle sciocchezze. Particolari di nessuna rilevanza: il nome di una strada, oppure una citazione che non so decidere se sia più o meno pertinente. Allora vado su Internet e cerco non so bene nemmeno io cosa. Esco da questi momenti più forte di prima. I miei zoccoli battono la terra e sollevano zolle. Sono pronta per riprendere a scrivere da dove mi ero impantanata.

Se guardo al mio passato posso dire con tutta sincerità di aver avuto una vita piena e ricca di esperienze. Ho svolto lavori diversi che mi hanno aiutata molto a capire meglio il mondo. Impiegata durante una mostruosa estate calda all’Italsider, la stessa mega azienda che ha dato i natali al ragionier Ugo Fantozzi, poi tecnica istologa alla facoltà di Medicina per quattordici anni e infine insegnante elementare per trenta. Tutte queste esperienze diversissime tra loro sono presenti nei miei libri, fanno parte di me, non vi potrei rinunciare.

Scrittrice da sempre ma a tempo pieno dal 2005, quando sono andata in pensione. Appassionata di cinema, di musica, di tanghi argentini e di gatti. Sono una gattara irrecuperabile.

Lettrice accanita ed ex tabagista, non sono diventata mai, per mia fortuna, un'intransigente talebana no smoking.

L'autrice

Annamaria Fassio è nata a Genova. Dopo numerosi lavori, tra cui quello di tecnica istologa presso l’Università, ha insegnato nel capoluogo ligure dove per oltre dieci anni ha tenuto corsi di scrittura creativa per insegnanti e bambini. Si è occupata anche di teatro. Attualmente è in pensione.

Info

Lestrade e la danza dei nove di Annamaria Fassio (Il Giallo Mondadori n. 3208), 240 pagine, euro 5,90