La collana "TimeCrime" (Fanucci) porta in libreria l'ottava impresa di Victor l'assassino: Uccidi per me (Kill for Me, 2018) di Tom Wood.
La trama
Per anni, due sorelle hanno gareggiato per il territorio del padre defunto, capo del crimine organizzato. Per le strade di Guatemala City, i corpi si sono ammassati senza pudore o ritegno, un oltraggio alla vita continuo e impietoso. La DEA, che opera lontano dai propri confini, non ha il potere di fermare i combattimenti e non trova nessun alleato disposto ad aiutarla. La stessa polizia locale gira lo sguardo altrove.
Ma ora una sorella ha un’arma che potrebbe finalmente vincere la guerra: un freddo sicario senza scrupoli noto in tutto il mondo come “Victor”.
Liberato dai precedenti datori di lavoro della CIA e dell’MI6, Victor è un killer su commissione il cui senso di autoconservazione ha la meglio su tutto il resto. Tuttavia, mentre il tradimento e il doppio gioco si svelano nella feroce faida familiare, Victor si ritrova al centro di una lotta dove l’unico obiettivo che gli rimane è cercare di sopravvivere.
L'incipit
La spiaggia era di rena bianca e si allungava a forma di mezzaluna attorno alla baia. Le onde scure lambivano la riva, mentre i cani randagi setacciavano la battigia in cerca di avanzi lasciati dai turisti. Sul lembo di sabbia più distante, due cavalli selvaggi galoppavano avanti e indietro in una specie di rituale che Victor non poteva neanche sperare di comprendere.
Il venditore con cui aveva fissato l’incontro si faceva chiamare Jairo. Era anziano e abbronzato, basso e irsuto. Aveva una barba che gli arrivava fino agli zigomi, candida e folta. Dalla camicia aperta all’altezza dello sterno si intravedevano ciuffi di peluria bianca, con catene d’oro che luccicavano tra i peli arricciati. Le sopracciglia erano ancora nere e quasi unite al centro. Puzzava di rum, o forse del tradizionale aguardiente del posto; Victor aveva passato troppo poco tempo in Guatemala per riuscire a distinguerli soltanto dall’odore.
Il sole morente stava svanendo all’orizzonte, ma l’aria era ancora afosa. Gli abiti di Victor erano morbidi e leggeri, e gli aderivano al corpo a causa della brezza. Soffiava da est, dal mar dei Caraibi, folate fresche e calde allo stesso tempo.
Jairo veniva dall’Honduras, al di là del confine, ed era vestito come un barbone. La camicia era piena di patacche d’unto, frutto di almeno un paio di giorni di porcate a tavola. Pantaloncini di jeans sfilacciati che gli arrivavano al ginocchio. Le gambe che sbucavano dai pantaloncini erano gracili e sottili. Portava sandali di gomma che lasciavano in vista i talloni callosi e screpolati. Aveva dei tatuaggi sugli avambracci. Erano troppo vecchi e sbiaditi, e la pelle troppo abbronzata, perché Victor potesse capire cosa raffigurassero.
L'autore
Tom Wood è considerato uno dei maestri del thriller internazionale. È nato nello Staffordshire, in Inghilterra, e oggi vive a Londra. Il giorno più buio è il quinto romanzo della serie che vede come protagonista lo spietato sicario Victor, preceduto da Killer, Nemico, Il gioco e La caccia, tutti pubblicati da Timecrime. Victor è divenuto ormai un personaggio di culto, tanto che presto sugli schermi arriverà la trasposizione cinematografica di Killer, per la regia di Pierre Morel.
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