E' uscito da poco in libreria il saggio L'Ovra a Cinecittà Polizia politica e spie in camicia nera di Natalia Marino ed Emanuele Valerio Marino. Il volume edito da Bollati Boringhieri in collaborazione con la Casa del Cinema racconta come le spie dell'Ovra e delle altre polizie del regime s'insinuarono nel mondo della finzione cinematografica denunciando persone e comportamenti non in linea con il fascismo.

Il contenuto del libro è basato sul tema dell'infiltrazione, anche nel mondo del cinema, delle spie dell’Ovra e delle altre polizie del regime. Fuori dalle città virtuali e dagli scenari verosimili che si costruivano nei teatri di posa, c’era la realtà, dove la gente del cinema viveva combattendo spesso battaglie senza esclusione di colpi. Industriali come Stefano Pittaluga, Giuseppe Barattolo, Riccardo Gualino, Ludovico Toeplitz e altri, al centro di scontri tra cinema pubblico e cinema privato, rischiavano il confino di polizia; scrittori come Roberto Bracco, Sem Benelli, Giacomo De Benedetti, Emilio Cecchi e anche intellettuali vicini al regime, o irrequieti alla Emilio Settimelli, diventavano dei sorvegliati speciali. Artisti, sceneggiatori, giornalisti che scrivevano di cinema, registi come Mario Camerini, Alessandro Blasetti, Mario Soldati – quest’ultimo sospettato persino di complotto per un attentato al duce – erano oggetto delle attenzioni poliziesche. Le spie misuravano dissensi o deviazioni con il loro metro, dalle accuse di attività contro il regime, a segnalazioni di comportamenti non conformi o censurabili per scrupolo moralistico. Di qui l’attenzione particolare riservata agli amori tempestosi di attrici con gerarchi (Doris Duranti, Assia Noris, Isa Pola) e i pettegolezzi raccolti sugli attori (i fratelli De Filippo, Aldo Fabrizi, Memo Benassi, Emma Gramatica, Elsa Merlini e altri).

L'Ovra a Cinecittà - Polizia, politica e spie in camicia nera di Marino Natalia e Marino Emanuele Valerio - Prefazione di Mimmo Franzinelli (Bollati Boringhieri, 2005 - Collana Varianti) Prezzo €32,00