Si chiama true crime la nuova frontiera della "non fiction", nuova almeno per il panorama culturale italiano. Portata al successo da Carlo Lucarelli con la sua celebre trasmissione Blu Notte e relative riduzioni cartacee, la narrazione di delitti realmente avvenuti risulta spesso molto più agghiacciante di qualsiasi invenzione letteraria, cinematografica o televisiva.

Così è anche per questa raccolta curata da Gordiano Lupi, eclettico scrittore di Piombino: Serial killer italiani mette insieme le diverse cronache degli assassini seriali della nostra penisola. Storie diversissime tra loro perché, anche se è possibile rintracciare profili comportamentali ricorrenti, in realtà ognuna di queste personalità disturbate è davvero una storia a sé. Ci sono la "saponificatrice di Correggio" che uccideva le amiche per farne appunto saponette, ma anche il Mostro di Firenze con la sua scia di sangue che mescola violenza brutale e corruzione di ambienti altolocati, Roberto Succo e la sua particolare vita delittuosa cross-nation, l'ossessione purificatrice di Donato Bilancia... Davvero un campionario di tutto ciò che può risiedere negli abissi dell'orrore umano. Dopo un'esauriente prefazione volta a inquadrare l'argomento dal punto di vista della criminologia, Lupi analizza i vari serial killer in ordine cronologico, dedicando a ciascuno di essi una scheda breve ma esauriente. Particolarità dell'analisi è che spesso essa passa attraverso la ripresa di varie opere (principalmente film e fiction) che sono state dedicate negli anni a questi assassini, per condurre una narrazione dal ritmo serrato, quasi cinematografico, ma al contempo per sottolineare le differenze tra l'opera di finzione e lo svolgimento reale dei fatti. Ai serial killer "normali" (anche se è un aggettivo che risulta davvero ostico usare in questo contesto), Lupi affianca infine la trattazione di alcune realtà che possono rientrare nella definizione di assassini seriali solo rendendo molto elastica questa categoria: parliamo di casi come quello di Unabomber, della Uno Bianca e delle Bestie di Satana. Tuttavia, la presenza di questi casi non guasta affatto, e anzi contribuisce a dare maggiore varietà alla lettura. Non si corre comunque il rischio di annoiarsi: la chiarezza dell'esposizione è in grado di mostrare con devastante semplicità, dal primo serial killer nostrano dell'Ottocento a oggi, tutto l'orrore di questi uomini e donne ai limiti dell'umano. Insomma, una lettura consigliata a chiunque voglia scoprire il lato più nero e sanguinario della penisola.