La Newton Compton riporta in libreria uno dei romanzi storici che hanno creato le regole dell'intero genere: Ben Hur (Ben Hur. A Tale of the Christ, 1880) di Lew Wallace, portato al cinema nel 1959 con un film omonimo, interpretato da Charlton Heston, che ha polverizzato ogni record.

Il volume è arricchito dall'introduzione di Antonio Spinosa.

La trama

Ben Hur, a Tale of the Christ (Ben Hur, un racconto su Cristo) è uno dei più conosciuti e appassionanti romanzi storici della letteratura mondiale, in cui magicamente si intrecciano vicende storiche e favolistiche e da cui sono state tratte celebri pièce teatrali e film indimenticabili. Le sue pagine ci portano indietro nel tempo, fra Roma e la Palestina, negli anni del principato di Augusto e in quelli del regno di Tiberio. Vi si narra la burrascosa storia del principe ebreo Giuda Ben Hur e, parallelamente, quella di Gesù Cristo – il vero protagonista della vicenda – dalla nascita, nella mangiatoia di Betlemme, alla morte, sulla croce del Golgota.Una storia immortale, consacrata al cinema della classica versione del 1959, con Charlton Heston, e di recente riscoperta in un remake con Jack Houston, Toby Kebell e Morgan Freeman.

L'incipit

Il Gebel es Zubleh è una catena di montagne che misura cinquanta miglia e più di lunghezza, ed è così stretta che il suo tracciato sulla carta geografica somiglia a un centopiedi strisciante da mezzogiorno a settentrione. Stando sulle sue balze rosse e bianche e guardando dalla parte del sole sorgente, si scorgerebbe soltanto il deserto d’Arabia, dove i venti di levante, tanto odiosi ai vignaioli di Gerico, folleggiano sin dall’inizio del mondo. Le sue falde sono tutte coperte dalle sabbie spinte fin là dall’Eufrate e destinate a rimanervi per sempre, perché le montagne formano un baluardo per i pascoli di Moab e di Ammon, a occidente: terre che altrimenti sarebbero anch’esse un deserto.

L’arabo ha imposto la sua impronta su tutto, a sud e ad est della Giudea: perciò nella sua lingua il vecchio Gebel è il padre degli innumeri uadi che, intersecando coi loro letti asciutti e rocciosi la strada romana (ora un’ombra appena di quello che era una volta, un sentiero polveroso per i pellegrini che vanno alla Mecca e ne ritornano), si scavano il solco, approfondendolo a mano a mano che avanzano, per rovesciare le acque della stagione delle piogge nel Giordano o nel loro ultimo ricettacolo, il Mar Morto. Fuori di uno di questi uadi – più particolarmente, fuori di quello che nasce all’estremità del Gebel e che, estendendosi a nord-est, finisce col diventare il letto del fiume Giabbok – usciva, avviato agli altipiani del deserto, un viaggiatore su cui richiamiamo innanzi tutto l’attenzione del lettore.

L'autore

Lew Wallace (1827-1905) fu uno stimato uomo politico e un valoroso soldato americano. Prima che Ben Hur lo rendesse famoso in tutto il mondo, trascorse molti anni a declamare arringhe nei tribunali dello Stato dell’Indiana e a combattere su molteplici campi di battaglia: un’esperienza che gli valse la fiducia del presidente Abramo Lincoln e i gradi di generale. Oltre a Ben Hur, scrisse i romanzi storici Commodo, La fanciullezza di Cristo, Il principe dell’India.

Info

Ben Hur di Lew Wallace (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 704), 512 pagine, euro 9,90 (in eBook, euro 4,99) – ISBN 978-88-541-9467-0 – Traduzione di Beatrice Boffito Serra