Dalla Casa editrice Baldini&Castoldi un thriller dal titolo L’uomo di Berlino (The Man from Berlin, 2014) dello scrittore inglese, cresciuto in Africa, Luke McCallin.

L’azione si svolge nel lontano 1943 a Sarajevo, nel mentre è ancora in corso la Seconda Guerra Mondiale, durante l’occupazione tedesca del paese, e al governo della Jugoslavia vi era il movimento politico degli Ustascia.

Nella sua villa, in camera da letto, viene trovato il corpo massacrato della bellissima Marija Vukic, una regista e giornalista conosciuta e amata da tutta la popolazione, inoltre nella camera accanto giace il corpo del tenente Hendel, ufficiale dei servizi segreti che è stato ucciso con un colpo di pistola.

A Gregor Reinhardt, capitano dei servizi segreti militari, vengono affidate le indagini e il maggiore Freilinger impone alla polizia di Sarajevo di dare la massima collaborazione al capitano.

Gregor Reinhardt nel recente passato era stato un detective della polizia di Berlino. Il suo nuovo “lavoro” lo ha portato a dover compiere azioni, fuori dal campo di battaglia, di cui non è assolutamente fiero, anzi i vari ricordi lo tormentano continuamente.

Il capitano non può non obbedire all’ordine di investigare sulla morte della donna e quella del tenente Hendel e inoltre nelle sue indagini viene affiancato da Padelin un ufficiale della polizia serba, uomo non facile da gestire, che non gradisce essere sottoposto e prendere ordini da un tedesco, mentre il paese non è solo sconvolto dalla guerra ma anche dai molti movimenti partigiani. I due gruppi piu forti sono i Cetnici (serbi nazionalisti e monarchici guidati da  Mihailovic un ex colonnello dell’esercito jugoslavo) e il forte gruppo dei partigiani comunisti, multietnici guidati da un leader “sconosciuto” di cui si sa solo il nome: Tito.

Reinhardt, prende a indagare seriamente su questo duplice omicidio, senza farsi sviare da quanto afferma il poliziotto serbo che vede in ogni partigiano, comunista o ebreo un possibile assassino.

Dalle indagini emerge che dalla casa della Vukic sono stati asportati solo alcuni diari, i più recenti,  personali della donna e anche delle foto.

Ben presto il capitano si rende conto che si sta immergendo in un pantano molto pericoloso, che molte verità gli vengono nascoste anche dai suoi stessi superiori ed è difficile trovare cosa sia veramente accaduto in quella città divisa da odi secolari.

Le sue indagini andranno avanti nonostante i molti ostacoli che deve superare e nonostante gli appaia sempre più chiaro che non sarà una semplice indagine sulla morte di due persone ma che questi omicidi nascondono un segreto o forse più segreti e che ci sono molte misteriose persone disposte a uccidere di nuovo affinché quei segreti rimangano tali.

L’autore con questo romanzo d’esordio ha costruito un complesso ma molto interessante puzzle, con personaggi assolutamente credibili, immersi in quella atmosfera di guerra che ormai molti sanno che verrà persa.

un brano:

«Rimase immobile per un istante, immerso nella luce che disegnava la sagoma della sua ombra. In fondo all'ingresso, una scalinata si torceva conducendo al primo piano; tutte le porte che affacciavano su entrambi i lati del corridoio erano aperte, e le pareti erano tappezzate di foto incorniciate. Il legno dei gradini scricchiolò sotto il suo peso, mentre il vociare indistinto al piano di sopra si faceva sempre più nitido. Giunto quasi all'ultimo scalino, Reinhardt si concesse un profondo respiro, e fu allora che la sentì, una morsa che gli strangolò la gola proprio mentre il lezzo della putrefazione andava a trafiggergli le narici.»

l’autore:

Luke McCallin è.nato a Oxford nel 1972 e cresciuto in Africa- E’ andato a scuola in tutto il mondo.

In qualità di operatore umanitario e mediatore di pace per conto delle Nazioni Unite ha prestato servizio nel Caucaso, in Sahel, e nei Balcani. Le sue esperienze hanno guidato la sua scrittura, in cui esplora cosa succede alle persone normali se vengono messe sotto pressione da situazioni anomale come i disastri naturali e i conflitti. Vive con la moglie e i due figli in un vecchio casale in Francia. Laureato in Scienze politiche, parla francese, spagnolo e un po' di russo.

la quarta:

Sarajevo, 1943. Mentre la Jugoslavia è dilaniata dalla guerra, una giovane e bellissima fotografa – vera e propria eroina per il suo popolo – e un ufficiale tedesco vengono rinvenuti brutalmente assassinati. Assegnato al caso è il capitano dell’intelligence militare Gregor Reinhardt, già detective della polizia di Berlino, poi allontanato dai nazisti. Ossessionato dalle sue azioni di guerra e dagli errori compiuti lontano dal campo di battaglia, scopre ben presto che la sua indagine potrebbe riguardare molto più di un semplice doppio omicidio – e che la donna tanto amata dal popolo jugoslavo potrebbe essere stata molto più brillante e infingarda di quanto volesse lasciare credere. Facendosi strada attraverso un campo minato di vendette politiche, militari, e personali, Reinhardt scopre che qualcuno sta lasciando una scia di cadaveri per coprire le proprie tracce. E proprio quelle tracce insanguinate porteranno l’ufficiale ad avvicinarsi troppo a un segreto nascosto tra le fila dei potenti, che faranno di tutto per mantenerlo tale. Ma in Reinhardt brilla ora una nuova determinazione, che credeva di avere perso per sempre; e il caso deve essere chiuso, a qualunque costo.

L’uomo di Berlino di Luke McCallin (The Man from Berlin, 2014)

Traduzione Marina Calvaresi 

Baldini&Castoldi, collana Romanzi e Racconti, pagg. 553, euro 20,00