Le donne di Simenon. Sono corsi fiumi di inchiostro e pagine di biografie e infiniti articoli per descrivere il mito di un Simenon ossessionato dal femminile e dal sesso in particolare. Che sia leggenda o no, in questa sede discutiamo sulle donne letterarie dell’autore di Maigret, e non solo. Come si potrebbe definire l’immaginario femminile nella sua opera omnia?

Sono per la maggioranza donne del popolo o appartenenti alla piccola e media borghesia. Sono tutte donne che hanno sofferto, che lottano contro una sorte che le vuole soccombenti, alla quale spesso non possono sottrarsi. Un elemento dominante è la solitudine del personaggio, maschile o femminile: condizione psicologica che fa scattare nel personaggio la propensione al crimine o all’autodistruzione e quindi lo fa pervenire a scelte sbagliate, oppure il personaggio saprà reagire alla solitudine trovando una propria strada. I suoi personaggi probabilmente rappresentano donne che ha realmente conosciuto nella sua vita, e così pure le situazioni ritratte nei suoi romanzi le ha osservate. Madame Maigret si dice fosse il ritratto della moglie ideale. Simenon nei suoi romanzi sembra rappresentare una perfetta dicotomia fra la donna reale e la donna desiderata. La donna che ha conosciuto, a cominciare dalla madre, è una figura discutibile, anche nella moralità. La donna desiderata rappresenta il mito della donna perfetta, che in quanto tale non esiste. Va detto che all’inizio della carriera, un filone di produzione descriveva situazioni più erotiche che sentimentali. Mi piace definire Simenon “pittore dell’umanità”, nel senso che a lui interessa il lato nascosto, spesso oscuro, dell'animo umano. Ed è proprio la descrizione dell'”uomo nudo” che fa di Simenon un classico, un autore letto e tradotto a distanza di decenni.